«I numeri sono aridi ma spiegano la realtà. E i numeri - prosegue l'ex premier - ci trasmettono altre immagini negative: chi ha i soldi li porta all'estero, i BTP faticano ad essere collocati, gli investitori stranieri hanno paura a intervenire in Italia. Mi immagino la reazione: "basta con le critiche, Matteo. Fai una controproposta. Sappiamo che loro sono incapaci, ma tu che proponi?" Semplice. Prendete la proposta lanciata in Leopolda a ottobre con Padoan. Abbassate subito al 2.1% il deficit. Fate le tre misure che abbiamo lanciato per famiglie, lavoro, immobiliare. Gli effetti saranno immediati: lo spread si dimezza, le tasse scendono. E a chi dice: perché non lo avete fatto voi? Perché quando eravamo al governo noi lo spread era a 100».
«Il pasticcio - conclude Renzi - è nato quando Salvini e Di Maio hanno iniziato a fare a pugni con l'Europa.
E soprattutto a fare a pugni con la logica. Noi non siamo solo capaci di criticare. Noi facciamo proposte alternative. Quello che è certo è che con questa strategia Salvini-Di Maio l'Italia va a sbattere contro il muro. E chi paga sono sempre i più poveri. Cari vicepremier, fermatevi! E ragionate, se potete. L'Italia vale più del vostro orgoglio. Ora è il momento della saggezza».