Mafia, il monito di Sala: «Dobbiamo cacciarla da Milano, c'è ancora ed è potente»

Giuseppe Sala
Giuseppe Sala
di Simona Romanò
Martedì 21 Marzo 2017, 09:31 - Ultimo agg. 13:58
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«La mafia non se ne è mai andata da Milano. È il momento di una grande chiamata alle armi a livello di Città Metropolitana». Ha spronato il sindaco Giuseppa Sala, ieri alla presentazione delle iniziative per la 22esima Giornata della Memoria che si celebra oggi per ricordare le vittime delle mafie. 

L'ultimo saluto al boss Mimmo Pompeo a fine febbraio, tra gli applausi della gente di via Antonini, «non è un bel segnale», ha proseguito il sindaco, sottolineando poi che «per combattere la criminalità è il momento che l'intera Città Metropolitana prenda una posizione forte perché la zona di Milano è più ricca di altri territori e quindi più appetibile». L'idea potrebbe essere quella d'istituire un organo a livello metropolitano: «Se la formula sarà un comitato o qualcos'altro lo vedremo - ha chiarito il sindaco - Ma è chiaro che è il tempo di lavorare insieme». 

Toccante la cerimonia ieri in Regione, con le testimonianze dei parenti delle vittime, tra cui Emanuele Schifani che commosso ha ricordato il padre Vito, uno degli agenti della scorta di Giovanni Falcone morto nella strage di Capaci. Oltre 900 vittime saranno richiamate alla memoria in diversi luoghi della città. «Sono tre le realtà a cui noi milanesi ci sentiamo più attenti ha spiegato Sala - via Palestro, Lea Garofalo per la sua storia straziante e Pietro Sanua, l'ambulante che 20 anni fa ha denunciato cosa si nascondeva dietro il mercato dei fiori davanti ai cimiteri e ha pagato con la vita». 

Il momento clou a Quarto Oggiaro, in piazzetta Capuana: alle 10.15 si raduneranno familiari, studenti, associazioni e cittadini. Alle 15 una riflessione al carcere di Opera. E alle 18 i nomi delle 943 persone che hanno perso la vita saranno letti in consiglio comunale alla presenza del figlio di Sanua. Altri appuntamenti domani e giovedì.
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