Riparte la Leopolda di Firenze: ritorno al passato, pochi big e tanti giovani

Riparte la Leopolda di Firenze: ritorno al passato, pochi big e tanti giovani
Giovedì 23 Novembre 2017, 10:12 - Ultimo agg. 13:51
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«Tutti protagonisti, non spettatori». È uno degli slogan usati da Matteo Renzi per lanciare la Leopolda, «L8-In/Contro», la tradizionale kermesse renziana da domani a domenica a Firenze. Il segretario del Pd quest'anno ha le mani più libere rispetto alle edizioni in cui era presidente del Consiglio ed infatti presenta la Leopolda come «poco governativa e molto vecchio stile». E la manifestazione sarà l'occasione per dare di fatto il via alla campagna elettorale per le politiche.

Domani sera Renzi salirà sul palco, dove i suoi lo spingono ad essere l'unico protagonista fino a domenica. Accanto avrà un gruppo di ventenni che rappresentano la voglia di andare «avanti» perchè, ha ribadito due giorni fa, «questo è il tempo di chi ha voglia di mettersi in gioco, non dei rinunciatari». «L'invito a chi verrà a Firenze è raccontarci per cosa ciascuno di voi vuole lottare. L8, Leopolda 8, si presta al gioco di parole. L8 per...», ha scritto ieri nell'e.news.

Quanti saranno i giovani, e meno giovani, che vogliono ancora stare al suo fianco sarà possibile capirlo solo dopo la chiusura della manifestazione: lo scorso anno, nei tre giorni, circa 26 mila persone varcarono i cancelli della Leopolda non senza essersi sottoposti a lunghe code nonostante la pre-registrazione. Di certo non faciliterà i movimenti di chi vuol raggiungere la zona di Porta al Prato la maratona in programma a Firenze proprio domenica mattina per le strade della città. Inutile cercare grandi anticipazioni sulla kermesse che partirà, come sempre, con un aperitivo intorno alle 19 di domani. Dietro le quinte torna, quasi con il ruolo di regista, Maria Elena Boschi. Via Simona Ercolani che aveva preparato l'edizione scorsa.

Almeno fino a ora (Renzi potrebbe uscire nei prossimi giorni con una e-news interamente dedicata all'appuntamento) nessuna notizia neppure sul palco. Così come sui moderatori dei «tavoli», previsti in due sezioni sabato mattina: ci saranno i ministri del governo di Paolo Gentiloni, qualche deputato e esperti delle diverse materie proposte ma saranno resi noti all'ultimo minuto. Di certo si sa, invece, che non sarà presente il presidente del Consiglio Gentiloni: è in partenza per l'Africa. Inviti non ne vengono fatti, ha ricordato due giorni fa Maria Elena Boschi. «Noi invitiamo tutti: non ci sono inviti ufficiali, formali, come sapete la Leopolda è luogo di confronto», ha detto. Qualcuno tra i nomi dei possibili big presenti fa quello di Giuliano Pisapia.

Renzi lo dice da tempo: quest'anno la Leopolda sarà un'occasione di confronto, non di scontro. Il nuovo centrosinistra che con Piero Fassino sta cercando di mettere insieme in vista delle prossime elezioni potrebbe ripartire proprio dall'ex stazione che Leopoldo II fece costruire a Firenze tra il 1841 e il 1848. Doveva collegare il capoluogo al porto di Livorno: ora l'obiettivo è far discutere e collegare persone comuni ma anche partiti e movimenti che in altri luoghi per ora non riescono neppure a parlarsi senza litigare.

Per una curiosa coincidenza, domani a Firenze ci sarà anche Romano Prodi. Il professore è tra i partecipanti al convegno «Verso la metà del secolo. Un'Italia più piccola» organizzato dall'associazione Neodemos. Sulla possibilità che Prodi si possa «affacciare» alla Leopolda il demografo Massimo Livi Bacci, tra i fondatori di Neodemos, risponde scherzando alle domande dei giornalisti, a margine della presentazione del convegno: «Non credo. Forse, se dovessi scommettere, ma io perdo sempre le scommesse, vedrei più probabile che Renzi faccia un salto qua, al nostro dibattito. In ogni caso, penso che nessuna delle due cose alla fine succederà».
 

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