Legge elettorale: soli alle urne, la voglia matta di tutti i partiti

Legge elettorale: soli alle urne, la voglia matta di tutti i partiti
di Marco Conti
Lunedì 22 Maggio 2017, 16:01 - Ultimo agg. 23 Maggio, 10:52
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Meglio soli che male accompagnati. Il noto proverbio vale anche per la politica e di fatto innerva i tentativi in corso di varare una legge elettorale. Vuole andar solo il Pd, che non intende stringere alleanze con gli scissionisti di Mdp che mostrano di temere più una vittoria di Renzi che del Cavaliere o di Grillo. Intende andare sola anche Forza Italia dopo la deriva lepenista e anti euro di Matteo Salvini. Da solo si trova meglio lo stesso segretario del Carroccio che ritiene Berlusconi una sorta di zavorra e che punta più a fare il pieno di eletti che a governare.

Nel dna dei Cinquestelle è rintracciabile sin dalle origini la solitudine elettorale. Un modo, quello dei grillini, per non "sporcarsi" con possibili alleati e anche per non risolvere alcune contraddizioni interne visto che il movimento di Grillo ha al suo interno tutto è il contrario di tutto come si è potuto constatare nella vicenda dei vaccini, sui temi legati al l'immigrazione  o della appartenenza all'euro.

Meglio soli quindi. Meglio quindi il sistema proporzionale dove tutti corrono esprimendo con la massima libertà le proprie opinioni e i propri programmi elettorali. Dopo?

Dopo si vedrà ma se gli elettori non concentreranno i proposta voti, sarà più difficile comporre una maggioranza parlamentare e avere un governo.
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