M5s a Rimini, Grillo: spazio ai giovani, sarò sempre il papà di tutti

Grillo (Ansa)
Grillo (Ansa)
Venerdì 22 Settembre 2017, 20:06 - Ultimo agg. 23 Settembre, 09:53
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Quarta edizione, nuova fase. Il M5S dà il via alla kermesse Italia 5 Stelle 2017 con una duplice svolta: il passo indietro, almeno formale, di Beppe Grillo e la fragorosa rottura con l'ala ortodossa. È una prima serata «rovente», quella della kermesse di Rimini, sospesa tra le tensioni interne e il destino «politico» del fondatore e Garante del Movimento. E le risposte, già in serata, non si fanno attendere. Roberto Fico, al contrario di quanto previsto, non compare nella scaletta degli interventi dal palco principale mentre Grillo conferma ciò che tanti iscritti un po' temevano: «Si apre una nuova fase piena di giovani, io sarò il papà di tutti». E più tardi apre anche a un possibile dietrofront su Fico: «Se vuole, Fico parla. Lui è un romantico. Ma va bene così». 

Il Movimento arriva a Rimini nel giorno in cui chiudono le votazioni su Rousseau per le primarie. È un voto faticoso, segnato dalla paura per gli attacchi informatici e dalle difficoltà d'accesso che portano i vertici a derogare per ben due volte il termine ultimo per il click. Alla fine, il blog però esulta. «La partecipazione è stata tra le migliori di sempre, ci sono stati attacchi hacker ma sono stati respinti», si legge in un post che non precisa, tuttavia, il numero di partecipanti. Stime non ufficiali parlano di 60-70mila votanti ma, dal M5S, nessuno le conferma. «I numeri sono in linea con le votazioni di una giornata», viene notato.

Di certo, il record di 87.216 votanti non viene raggiunto per da primarie dall'esito scontato ma, sottolinea il blog, «aperte a tutti»: ovvero dove tutti, anche Fico, se volevano, potevano candidarsi. E lontana, al momento, è anche la possibilità che il M5S esca unito dal suo nuovo cambio di passo: perché la prospettiva che, da domenica, il Movimento abbia un candidato premier che sia anche capo politico continua a irritare gli ortodossi. E dopo giorni di silenzi e mediazioni fallite sembra arrivato il momento della rottura. Avviene nel pomeriggio, quando emerge che tra gli interventi previsti per la prima serata non c'è quello di Fico. Ed è una novità, perché dal palco si parla di media, pane quotidiano del presidente della Vigilanza Rai. L'intervento di Fico, in mattinata, tuttavia era previsto: si sarebbe intitolato «Telecomunicazione, informazione e fake news». Poi qualcosa si è incrinato. «Grillo non si occupa del palco», sono le sole parole «ufficiali» che trapelano dal Movimento.

L'impressione, tuttavia, è che l'intervento fosse stato confezionato ad arte per manifestare il pugno di ferro dei vertici sul Fico: di venerdì, ovvero nel giorno meno affollato della kermesse e limitato ai soli argomenti di competenza. Ed evidentemente, il dissidente alla fine ha detto «no». Resta da vedere, ora, se Fico verrà o meno alla kermesse. Domani un suo intervento è previsto dal palchetto del villaggio Rousseau, ma a questo punto tutto è possibile. Anche l'esito più drastico per il matrimonio tra Fico e il suo Movimento. Un Movimento che, domani, incoronerà Luigi Di Maio di fatto nuovo leader. «Io sono anziano, si apre una fase di trentenni e quarantenni, è meraviglioso», è la parziale uscita di scena di Grillo che assicura, comunque, una sua presenza in Sicilia. «Altre due o tre denunce e vinciamo», scherza il Garante del M5S.

E il leader in pectore? «Parlo domani», precisa Di Maio che passa il pomeriggio in albergo con Davide Casaleggio. E il clima non è esente da tensioni. Perché per Di Maio, domani, potrebbe essere il giorno del trionfo dimezzato.

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