Ischia, c'è il condono con i paletti: stop all'aumento di volume nell'area rossa

Ischia, c'è il condono con i paletti: stop all'aumento di volume nell'area rossa
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 24 Ottobre 2018, 07:00 - Ultimo agg. 16:45
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La pace al governo tra grillini e leghisti si materializza con un emendamento a doppia firma su Ischia. È l'ultimo scambio di favori tra i due maggiori azionisti del governo: con la Lega che incassa la stretta sugli immigrati e l'M5s un condono fiscale più morbido e la norma su Ischia che introduce la sanatoria del 2003. Pace fatta, si va avanti. Anche se non mancano le tensioni con l'opposizione e con gli ambientalisti che parlano di una sanatoria generalizzata.
 
L'emendamento, presentato lunedì notte dai due relatori Gianluca Rospi (M5s) e Flavio Di Muro (Lega) sull'articolo 25 del decreto Genova-Ischia prevede come «il contributo comunque non spetti per la parte relativa ed eventuali aumenti di volume oggetto al condono». Ma, accusano i sindaci riferendosi a quest'ultimo punto: che senso ha aprire l'iter di un condono?

Viene prevista invece l'esclusione dei contributi per gli immobili le cui sentenze di demolizione sono passate in giudicato e per i proprietari con alle spalle condanne per riciclaggio e criminalità organizzata. Nessuna riapertura per le istanze di condono ma tempo sei mesi affinché i comuni esaminino le domande per le sanatorie del 1985, 1994 e del 2003 (di cui la Campania non ha usufruito. E, inoltre, l'ok finale c'è solo dopo il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica. Sono questi i paletti voluti dalla Lega pur di non affossare il decreto. «Su Ischia resta una situazione più particolare che altrove, ma rispetto all'inizio ci sono stati chiarimenti. Abbiamo mediato con la situazione del centro-Italia perché lì erano vietate anche le minime modifiche, il che creava una disparità di trattamento troppo grande», chiarisce il sottosegretario ai Trasporti Edoardo Rixi che aggiunge come si tratti di «un accordo di buon senso» che di fatto ha superato il «no» iniziale della Lega a ogni condono.

«Alla norma che sollecita le amministrazioni locali a concludere entro sei mesi le istruttorie per le sanatorie edilizie aperte da 15 anni, abbiamo aggiunto per gli immobili in aree soggette a vincolo paesaggistico l'obbligo del parere delle autorità preposte alla tutela del vincolo», afferma il deputato M5S Gianluca Rospi, autore dell'emendamento del compromesso con la Lega. «Abbiamo anche previsto che non si possa riconoscere il contributo per la ricostruzione per gli eventuali aumenti di volumetria poi sanati e, per giunta, l'insanabilità degli abusi quando a presentare l'istruttoria sono persone condannate associazione mafiosa, riciclaggio e autoriciclaggio. Con questa norma - continua Rospi - andiamo incontro alla necessità di sbloccare la ricostruzione delle abitazioni colpite dal terremoto dell'agosto 2017, ma senza fare alcun passo indietro sulla tutela dell'ambiente, del paesaggio e della legalità. I soldi per la ricostruzione andranno soltanto a coloro i quali avranno l'ok delle amministrazioni comunali alla sanatoria: noi abbiamo semplicemente stabilito che questo via libera debba arrivare entro sei mesi e ora aggiungiamo nuove tutele per evitare ogni scappatoia».

Ma i veleni e gli attacchi non mancano. A scatenarle l'ex premier Matteo Renzi: «Nel dl Genova c'è un articolo che regala il condono alle case abusive ad Ischia, fortemente voluto da M5s e da Luigi Di Maio. Non è il condono della Lega, di Bagheria voluto dall'amministrazione comunale locale di M5s. No, è il condono di Ischia sul quale da anni lavora Luigi DI Maio». «Ci sono due domande - prosegue l'ex segretario Pd - sulle quali pongo l'attenzione: la prima è che c'azzecca il condono di Ischia con Genova; la secondo perché Di Maio insiste, su questo? Come mai quelli che dicevano legalità, e onestà stanno promuovendo un condono per 30.000 abitazioni in una zona per altro sismica. Lascio come domanda: come mai insistono?». Attacca anche Legambiente. «L'emendamento all'articolo 25 di Rospi e Di Muro è un imbroglio, perché non modifica il testo ma aggiunge un passaggio, il nulla osta paesaggistico, già previsto e obbligatorio nella normativa del 1985, e conferma anche i contributi pubblici per gli edifici abusivi, escludendoli solo per gli aumenti di cubatura. Quindi - conclude l'associazione ambientalista - il condono resta a tutti gli effetti».
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