«Concorsi pubblici, verso la proroga degli idonei post 2014»

«Concorsi pubblici, verso la proroga degli idonei post 2014»
di Francesco Lo Dico
Giovedì 13 Dicembre 2018, 11:00 - Ultimo agg. 13:06
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Sblocco del turnover per 450mila statali (ma grazie a quota 100 potrebbero essere molti di più) e proroghe delle graduatorie in scadenza per i concorsisti idonei a partire dal 2014. Dopo il via libera al ddl Concretezza al Senato, il sottosegretario del M5s alla Pubblica amministrazione, Mattia Fantinati, esprime soddisfazione. «Siamo molto contenti commenta finalmente i cittadini avranno una Pa più efficiente, che non sia un costo occulto per imprese e famiglie».

Nel ddl concretezza è previsto lo sblocco del turnover, ma avete le risorse necessarie per assumere o la trattativa sul deficit con Bruxelles porterà a dei tagli?
«Certo, ci sono le risorse. Non possiamo dare numeri ora ma è previsto lo sblocco del turnover e l'avvio di un piano di assunzioni. Il dato è che il nostro governo ha deciso finalmente di assumere, dopo anni di blocco del turnover, e assumerà. Una scelta che non era scontata e un obiettivo che non avremmo mai potuto raggiungere se non avessimo avuto il coraggio e la forza di mettere in discussione l'austerità a livello europeo. La settimana scorsa, il Parlamento europeo non ha voluto mettere il Fiscal compact nei Trattati, cioè ha votato contro l'austerità. È la dimostrazione che non siamo soli in Europa. Infine, grazie a chi andrà in pensione con quota 100, ci potranno essere ulteriori assunzioni».
 
Nuovo piano di assunzioni, conferma che lo stanziamento previsto è di 131 milioni di euro per l'anno 2019, 320 milioni per l'anno 2020 e 420 milioni per il 2021?
«Sono numeri corretti. Il governo ha fatto la sua proposta, sulla quale sono al lavoro i parlamentari. Ma è giusto aspettare il Parlamento. La cosa fondamentale è che il ddl Concretezza stabilisce che le assunzioni riguarderanno in via preferenziale figure tecniche, esperti di innovazione e fondi europei, manager. Tutte professionalità che oggi mancano e che ci consentiranno di assumere i tanti giovani che oggi fuggono all'estero in cerca di lavoro per costruire una Pa più efficiente e produttiva. Non sarà la solita infornata clientelare a cui la vecchia politica ci aveva abituato».

Nel limbo ci sono 140mila idonei ai concorsi. Le graduatorie post 2003 sono in scadenza. Le prorogherete tutte?
«La platea di idonei che ancora potrebbero essere assunti è di 139mila e 200 persone. L'orientamento è confermare le proroghe dal 2014 in poi, ma stiamo lavorando per confermarne altre. Sono vicino alle istanze di tutti i concorsisti, che ho incontrato varie volte».

Qual è il criterio che adotterete per le scelte finali?
«Le assunzioni dovranno avvenire secondo le effettive necessità delle amministrazioni procedenti, che potranno scegliere se indire concorsi o far scorrere le graduatorie, sempre secondo quanto previsto dal piano del fabbisogno che dovranno approvare. Piano che dovrà rispettare precise indicazioni, come quelle del ddl Concretezza, che fanno riferimento alle assunzioni preferenziali di qui profili che oggi mancano alla Pa. Assumeremo come mai nessuno prima, questa è la cosa più importante».

Confermati anche i 3 miliardi stanziati nella bozza della legge di Bilancio per il rinnovo dei contratti pubblici?
«Abbiamo proposto 1,1 miliardi per il 2019, 1,43 per il 2020 e 1,78 dal 2021. Dopo quasi 10 anni di blocco contrattuale, riparte l'adeguamento delle retribuzioni nella Pa. I dipendenti pubblici sono un asset strategico che vogliamo valorizzare; un investimento, non un costo da tagliare».

Ieri il consiglio dei Ministri ha approvato il dl semplificazioni, quale impatto avrà sulla Pa?
«Tra le novità vorrei segnalare una grande novità come la modifica dell'esecuzione forzata per i creditori della P.A.: si prevede la possibilità di evitare la perdita del bene quando il debitore dimostra di essere creditore della pubblica amministrazione».

Infine l'autonomia del Veneto, che presto sbarcherà in Aula. Il M5s condivide in pieno il disegno leghista?
«L'autonomia serve anche per efficientare la Pa, renderla più vicina ai cittadini, e dunque più controllabile, ma tutto ciò deve avvenire a saldi invariati. Nella Costituzione c'è un principio di perequazione che non deve essere messo in discussione. Il Nord potrà spendere in modo autonomo i fondi che gli spettano. L'Italia riparte solo se ripartono tutte le Regioni».
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