Nevicate, sfollati e blackout
soccorsi colti in contropiede

Nevicate, sfollati e blackout soccorsi colti in contropiede
di Valentina Errante
Venerdì 20 Gennaio 2017, 09:01
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Roma. Errori di valutazione e un concorso di colpe: il disastro meteo che si è abbattuto sulle regioni dove l’emergenza è costante da cinque mesi e migliaia di uomini lavorano senza sosta è stato trascurato. Un dato su tutti: dopo settimane di allarme neve, centinaia di comuni isolati, un black out che riguarda oltre 100mila utenze in Abruzzo, lo stato di emergenza, che avrebbe portato uomini e mezzi sul territorio, è stato chiesto dal presidente della Regione solo il 17 gennaio. Ma non è l’unico aspetto dell’ennesima polemica all’italiana: proprio le aree interessate dall’allerta meteo e colpite dall’ultima tragedia sono già sotto “l’amministrazione” della Protezione civile dallo scorso agosto: uomini e mezzi avrebbero potuto essere inviati senza un’esplicita richiesta degli amministratori locali, le cui istanze vengono comunque valutate dalla protezione civile.
 

Il disastro è stato sfiorato, se le scosse di mercoledì fossero state più forti il rischio di non potere raggiungere comuni e frazioni per portare soccorsi sarebbe stato altissimo. Così, per quanto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella inviti all’unità e ad evitare le polemiche, i segnali del disappunto politico sono evidenti, non è un caso che ieri, proprio il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, abbia investito il Viminale del “caso”, inviando sul posto il sottosegretario agli Interni Filippo Bubbico, accompagnato dal capo delle emergenze dei Vigili del Fuoco, Giuseppe Romano, piuttosto che un rappresentante dalla presidenza del consiglio, dalla quale dipende la protezione civile. 

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