Governo, prorogati gli incarichi dei vertici militari e del comandante dei carabinieri Del Sette

Governo, prorogati gli incarichi dei vertici militari e del comandante dei carabinieri Del Sette
Sabato 14 Gennaio 2017, 14:08 - Ultimo agg. 20:56
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Via libera a un pacchetto di proroghe per i vertici di carabinieri ed esercito. Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha prorogato oggi di un anno l'incarico del comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette, del capo di Stato maggiore della Difesa Claudio Graziano (fino al 22 novembre 2018), e del capo di Stato maggiore dell'Esercito, Danilo Errico (fino al 25 febbraio 2018).

Del Sette, nominato il 16 gennaio 2015 al vertice dell'Arma, il cui mandato scadeva il 16 gennaio, è indagato per favoreggiamento e rivelazione del segreto nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla procura di Napoli sugli appalti Consip. 

A presiedere la riunione a Palazzo Chigi il premier Paolo Gentiloni, che poco dopo le 9 di stamane ha lasciato il policlinico Gemelli, dove era ricoverato da martedì sera per l'impianto di uno stent in seguito a un malore.

Una scelta annunciata quella della proroga, compresa la riconferma di Del Sette nonostante il suo nome sia finito nell'inchiesta Consip, la stessa che ha coinvolto anche Luca Lotti. La riconferma forse sarebbe già arrivata nel Consiglio dei ministri del 23 dicembre se proprio il giorno prima non si fosse saputo delle indagini in atto. «La decisione su di lui ha registrato un ampio consenso, anzi una coralissima unanimità», assicura una fonte governativa. Forza Italia applaude. M5S, invece, alza la voce, si chiede «com'è possibile che a un soggetto in pensione, non più in possesso dei requisiti previsti dalle legge e per di più indagato venga prorogata la nomina» e ne chiede immediatamente la revoca.

Umbro, nato nel 1951, Del Sette dal 2004 per 7 anni è capo del legislativo del ministero della Difesa. Nel 2012 va a comandare le unità mobili e specializzate «Palidoro». Nel 2013 assume l'incarico di vice comandante generale dell'Arma. Nel 2014 ricopre l'ufficio di Capo di gabinetto del ministro della Difesa Pinotti e a dicembre arriva la nomina a comandante generale dei carabinieri, prorogata oggi.

La notizia del suo coinvolgimento nell'inchiesta Consip, condotta dai pm di Napoli, Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Enrica Parascandolo, su una presunta corruzione che ruota attorno all'appalto per i servizi di facility management, arriva il 22 dicembre, attraverso il Fatto Quotidiano. Che quell'inchiesta fosse in atto, Del Sette - secondo l'accusa - lo avrebbe riferito ai vertici Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione. A tirare in ballo il suo nome è l'ad Luigi Marroni. Del Sette è indagato per favoreggiamento e rivelazione del segreto d'ufficio (accusa mossa anche a Lotti): la sua posizione è stata stralciata e trasmessa a Roma per competenza territoriale. In seguito alla notizia dell'indagine, il generale si è presentato spontaneamente alla procura di Roma «per chiarire - informò il Comando generale - l'infondatezza delle notizie gravemente lesive della sua dignità di uomo e di servitore dello Stato». 

Restano al loro posto anche Graziano ed Errico. Entrambi torinesi, classe 1953, Graziano ha comandato la Brigata Multinazionale Kabul in Afghanistan e ricoperto l'incarico di Force Commander missione Unifil in Libano. Nel 2011 è stato nominato Capo di Stato Maggiore dell'Esercito e nel dicembre 2014 Capo di Stato maggiore della Difesa, incarico che oggi il Cdm ha rinnovato. Errico ha partecipato a varie missioni internazionali: in Albania nel 1997; in Afghanistan nel 2006 al comando della Regione Ovest di Isaf. Il 20 febbraio 2015 era stato nominato Capo di Stato Maggiore dell'Esercito e oggi è stato riconfermato.


 
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