Il reddito di cittadinanza per 5 mesi all'impresa che assume e taglio al cuneo fiscale

Il reddito di cittadinanza per 5 mesi all'impresa che assume e taglio al cuneo fiscale
di Andrea Bassi
Domenica 9 Dicembre 2018, 08:30 - Ultimo agg. 17:46
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Il primo via libera alla manovra del governo è arrivato da meno di un giorno alla Camera con 312 voti favorevoli, ma già si guarda al Senato, dove il testo verrà profondamente modificato. Non ci sono da scrivere soltanto le due misure bandiera del provvedimento, il Reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni «Quota 100», la cui stesura definitiva dipenderà dall'accordo (o dal mancato accordo) del governo con la Commissione europea sul deficit possibile per evitare la procedura di infrazione. Nel passaggio a Palazzo Madama, Lega e Movimento Cinque Stelle hanno intenzione di introdurre nuove misure. Sul lavoro soprattutto. Matteo Salvini, che oggi incontrerà gli imprenditori, ha bisogno di dare un segnale alle categorie produttive, tutte molto insoddisfatte delle misure del governo. Lo stesso problema che ha Luigi Di Maio. Il decreto dignità, fortemente voluto dal leader del Movimento Cinque Stelle, rischia nelle prossime settimane di avere effetti pesanti sull'occupazione.
 
Salvini alle imprese offrirà un primo taglio del cuneo fiscale attraverso la riduzione delle tariffe Inail. L'assicurazione sul lavoro sarà tagliata di 600 milioni di euro, con un risparmio che dovrebbe arrivare al 30% circa. Una forma di riduzione dei premi è stata introdotta dal governo Letta per il triennio 2014-2016 e riconfermata dal successivo governo nel 2017 per il triennio 2017-2019 fino ad oggi, che ha portato a risparmi per le imprese di 1, 2 miliardi l'anno. Sul tavolo ci sarebbe anche la detassazione dei premi di produttività e degli straordinari. L'altra apertura alle imprese, invece, arriverà direttamente da Di Maio, pronto a rendere il Reddito una misura attiva. L'assegno di 780 euro garantito alle persone sotto la soglia di povertà, potrà essere incassato per cinque mesi dalle imprese che assumono un lavoratore beneficiario del sussidio. In alcuni casi particolari, come donne o persone con disabili a carico, l'assegno potrebbe rimanere alle imprese per sei mesi. Non è invece ancora chiaro se il governo riuscirà ad estendere la decontribuzione, per adesso confermata soltanto alle imprese del Mezzogiorno che assumono giovani disoccupati. Sulle pensioni, invece, si starebbe valutando la possibilità di prorogare ed estendere i benefici dell'Ape sociale, il prepensionamento con i costi sostenuti dallo Stato. Un modo per evitare che il passaggio a «Quota 100» possa creare qualche coda di esodati. Resta poi l'idea di rafforzare ulteriormente il pacchetto famiglia. Per adesso in manovra è stata inserito un aumento da 1.000 a 1.500 euro annui del bonus per gli asili nido, con la contemporanea estensione fino al 2021. A partire dal 2022 il bonus sarà determinato, nel rispetto del limite di spesa programmato e comunque per un importo non inferiore a 1.000 euro su base annua. Nel decreto fiscale, invece, è stato esteso al 2019 il bonus bebé da 80 euro al mese, con un importo maggiorato a partire dal terzo figlio. Intanto ieri il Consiglio dei ministri ha approvato, su proposta del ministro Tria, la prima «Nota di variazione» al bilancio di previsione dello Stato per il triennio 2019-2021. La nota recepisce le modifiche al disegno di legge di bilancio approvate dalla Camera.
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