Giuseppe Conte e la dichiarazione dei redditi: «Voto di povertà? No, ho solo risparmiato per condurre una vita agiata»

Il presidente del M5S scrive un lungo post. Ma Renzi attacca: "In un giorno pago il triplo di quello che lui ha pagato in un anno"

Giuseppe Conte e la dichiarazione dei redditi: «Voto di povertà? No, ho solo risparmiato per condurre una vita agiata»
Giuseppe Conte e la dichiarazione dei redditi: «Voto di povertà? No, ho solo risparmiato per condurre una vita agiata»
Giovedì 28 Dicembre 2023, 13:09 - Ultimo agg. 30 Dicembre, 10:09
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«Per buona parte dell'anno 2022 non ho percepito alcun reddito. Perché da inizio 2021, quando mi sono dimesso da Presidente del Consiglio, ho svolto attività politica con il Movimento 5 Stelle e dal Movimento non ho chiesto né ricevuto nessuna retribuzione, indennità o gettone di presenza». Lo scrive il presidente del M5S Giuseppe Conte in un lungo post su Facebook in cui risponde alle polemiche sui suoi redditi. «Sono in aspettativa come professore ordinario dell'Università di Firenze e quindi non percepisco lo stipendio - continua Conte - Quanto alla professione di avvocato, per evitare conflitti di interessi fra le mie battaglie politiche e le mie attività di professionista ho preferito astenermi da qualsiasi attività professionale e autosospendermi dall'Albo degli avvocati di Roma. Subito dopo aver terminato la mia esperienza di Presidente del Consiglio mi sono stati offerti svariati incarichi professionali, ma li ho rifiutati».

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Conte, voto di povertà?

«Ho fatto voto di povertà? No.

Per fortuna la mia lunga carriera di professore e di avvocato mi ha permesso - e mi permette, con i risparmi accumulati - di condurre una vita agiata. Con entrate che sono state anche superiori rispetto a un pur alto stipendio da parlamentare. Mi sento fortunato per questo, anche se dietro questa fortuna si nascondono anni e anni di sacrifici. E la mia condizione economica agiata non mi impedisce di lottare politicamente per chi invece ha uno stipendio da fame o per chi non ha niente. Battaglie che continuerò a fare con determinazione. E su questo se ne facciano tutti una ragione», ha aggiunto l'ex premier.

 

Il patrimonio

«Ho assolutamente evitato di spendere il patrimonio di conoscenze personali accumulato quando ero premier per ottenere incarichi al soldo di governi stranieri, fondi sovrani o società collegate. Cosa, questa, che ritengo assolutamente inaccettabile e profondamente immorale, in particolare per chi ha ricevuto un mandato parlamentare ed è retribuito coi soldi dei cittadini italiani». Scrive ancora il presidente del M5S. «Ho preferito declinare anche le varie offerte di agenzie internazionali - continua Conte - che propongono cicli di conferenze ben retribuite in giro per il mondo, cosa, quest'ultima, che invece ritengo accettabile, se però accompagnata da precisi paletti che prevengano conflitti di interesse con il mandato parlamentare».

Lo stipendio da parlamentare

«In questo momento vivo dello stipendio di parlamentare, sapendo che prima o poi tornerò a fare il professore e l'avvocato. A una parte di quello stipendio da parlamentare, come gli altri eletti del M5S, rinuncio». Lo scrive il presidente del M5S Giuseppe Conte in un lungo post su Facebook in cui risponde alle polemiche sui suoi redditi. «E ci togliamo belle soddisfazioni, ve lo assicuro - continua - nel corso degli anni il Movimento ha raccolto e restituito alla collettività oltre 100 milioni di euro. Pochi giorni fa abbiamo destinato 1 milione di euro dei nostri stipendi alle popolazioni dell'Emilia-Romagna colpite dall'alluvione del maggio scorso. Qualche mese fa abbiamo distribuito 1.600 tablet a oltre 200 scuole italiane di tutta la penisola. Suggerisco a Fratelli d'Italia e a Gasparri di provare i brividi che danno queste emozioni», conclude Conte.

Renzi

«In queste ore alcuni media si occupano con tono scandalizzato dei redditi dei parlamentari. Lasciatemelo dire a voce alta, cari amici: sono fiero di aver contribuito con più di un milione di euro alla vita della comunità. E non mi vergogno di pagare in un giorno il triplo di quello che Giuseppe Conte ha pagato in un anno. Perché chi paga le tasse non si vergogna mai. Si imbarazzino i furbetti, non i cittadini onesti. Personalmente preferisco ammirare anziché invidiare, preferisco sorridere anziché recriminare, preferisco vivere anziché insultare. Buona giornata a tutti!». Lo scrive il leader Iv Matteo Renzi su Facebook.

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