Gli armeni chiedono a Orfini rispetto per le vittime del genocidio: «Prenda le distanze dalla definizione Giovani Turchi»

Gli armeni chiedono a Orfini rispetto per le vittime del genocidio: «Prenda le distanze dalla definizione Giovani Turchi»
di Franca Giansoldati
Martedì 28 Marzo 2017, 19:52 - Ultimo agg. 29 Marzo, 17:15
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CITTA' DEL VATICANO La Comunità Armena stigmatizza Matteo Orfini per continuare a etichettare la sua corrente politica, all’interno del Pd, i Giovani Turchi, senza fare alcunché per prendere le distanze da una definizione che risulta fortemente offensiva per i nipoti e i figli dei sopravvissuti del genocidio armeno.

A poche settimane dall’anniversario del Metz Yeghern, come gli armeni definiscono il genocidio, celebrato ogni anno in tutto il mondo dalle comunità della diaspora il 24 aprile, gli armeni italiani hanno preso carta e penna per scrivere a Orfini.  «Già alcuni anni or sono, nel 2013, avevamo cercato di far capire quanto offensivo l’utilizzo moderno di tale nome che richiama quello dei pianificatori e attuatori del genocidio armeno del 1915. Francamente non comprendiamo per quale motivo – se non per una lacuna storica – venga ancora utilizzata tale espressione”. Gli armeni chiediamo a Orfini “una dichiarazione ufficiale con la quale prenda le distanze, in modo netto, dall’uso di tale termine e inviti il mondo dell’informazione a non utilizzarlo più».

Gli armeni rammentano, a chi non conoscesse bene la storia, che furono i veri Giovani Turchi nel 1915 a pianificare e mettere in atto, in ogni minimo particolare, lo sterminio di un milione e mezzo di armeni. «Ecco perché ci appelliamo alla sensibilità del mondo della politica e dell’informazione affinché non venga più utilizzata tale espressione altamente offensiva, il cui uso denota scarsa conoscenza storica».
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