Il ministro fa un parallelo. «Errani, con un atto di nobiltà che gli fa onore, ha deciso di dimettersi dalla Regione per evitare» che la stessa ne risentisse «in maniera devastante» e con l'assoluzione «è tornato a testa alta». Dunque nel caso di Marino, «non c'erano alternative per il Pd, Marino avrebbe dovuto fare come Errani». Quanto a un futuro dell'ex sindaco di Roma nei dem, «non so neanche se ha votato Pd nelle ultime elezione, mi pare di aver capito di no».
E poi aggiunge: «Io premier? Non bado ai retroscena. Queste sono le cose che si divertono a scrivere i giornalisti...».
Sul referendum Franceschini afferma: «Se vince il no arriverebbe in piena legge di stabilità e infatti all'estero tutti mi chiedono per prima cosa che succederebbe a maggior ragione dopo Brexit.
A parte le conseguenze sul governo penso che dobbiamo pensare a che accade nei prossimi anni: penso che si debba pensare allo scenario sulla vita delle persone e delle imprese e con il No si condanna l'Italia ad ingovernabilità per i prossimi dieci anni».