Razza bianca, Fontana tira dritto: «Anche la Costituzione va cambiata»

Razza bianca, Fontana tira dritto: «Anche la Costituzione va cambiata»
Martedì 16 Gennaio 2018, 13:59 - Ultimo agg. 17 Gennaio, 10:37
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«Ho detto fin dall'inizio che ho usato un espressione inopportuna ma il problema deve essere affrontato»: così Attilio Fontana, candidato del centrodestra alla presidenza della Lombardia, è tornato a parlare delle polemiche scatenate dalle sue parole sulla razza bianca a rischio a causa dell'immigrazione. A Fatti e misfatti su Tgcom24 Fontana ha comunque ricordato che «dovrebbe anche cambiare la Costituzione perché è la prima a dire che esistono razze».

«Apro e chiudo una parentesi. Dovremmo cambiare anche la Costituzione comunque perché - ha spiegato Fontana - è la prima a dire che esistono delle razze. Comunque fin dall'inizio ho detto di aver usato un'espressione inopportuna. Il problema però bisogna affrontarlo se si vuole risolvere in futuro questa situazione che rischia di esplodere e creare problemi di carattere sociale». «Io - ha aggiunto Fontana - volevo sottolineare come un discorso lasciato al caso e all'improvvisazione rischi di essere devastante per il nostro Paese. Solo questo. Da cittadino italiano io mi vergogno di vedere una serie di immigrati che vivono nelle case abbandonate, mi preoccupo di come tanta gente per sopravvivere sia costretta ad entrare nella malavita organizzata».


«Credo di avere il merito di essere sempre andato d'accordo con gli alleati, ho cercato di risolvere i problemi con logica e non con il litigio. Sono convinto che rispetto a quello che anche io ho vissuto in passato ci sia una situazione migliore, vedo una compattezza e un entusiasmo nel centrodestra che da tempo non vedevo, agli incontri ci sono anche militanti che non si vedevano più. Non vedo distinzioni e contrapposizioni, ma vedo che quando si dice una cosa tutti la condividono. Se il centrodestra ritrova questa unicità di intenti è l'unica forza che può dare una svolta al paese», ha detto ancora Fontana. «Noi - ha proseguito - garantiamo continuità, Gori non sappiamo cosa proporrà. Lui rappresenta un partito di sinistra e dovrà dare soddisfazioni a suoi elettori, quindi dovrà dare dei tagli netti con quanto è stato fatto. Lo vedo a Varese, molti progetti avviati sono stati abbandonati dal centrosinistra solo per dire che si voleva cambiare qualcosa. Con il centrodestra i cittadini sono sicuri che fino a qui siamo arrivati e da qui si ricomincia e quel che è stato fatto verrà implementato, se vince una forza che, al di là della persona di Gori ha idee diverse questa sicurezza non c'è».

«Sono rimasto profondamente colpito dalle parole di grande equilibrio, comprensione e pacatezza, da parte di un saggio amico di vecchia data quale Raffaele Besso, copresidente della Comunità Ebraica milanese, Comunità in cui mi onoro di avere tanti amici da una vita, come il professor Enrico Mairov e come Walker Meghnaghi, di cui apprezzo la vicinanza e la reciproca immutata stima», ha poi sostenuto il candidato presidente della Lombardia. Beffo ha definito Fontana una «persona perbene» le critiche giunte dalla presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello. «La Comunità Ebraica è una risorsa inestimabile per Milano e per la Lombardia e io - ha assicurato Fontana - sarò sempre al loro fianco, e al fianco di Israele, nei prossimi cinque anni come lo sono stato negli ultimi venti. Su questo non c'è mai stato alcun dubbio».

«Noi garantiamo una continuità nelle scelte fatte», ha detto ancora Fontana, assicurando che se vincesse il candidato di centrosinistra Giorgio Gori dovrebbe «dare delle soddisfazione ai suoi sostenitori» di sinistra e dare dei «tagli netti» a quanto è stato fatto. «Gori - è convinto Fonanta - non sarà libero di portare avanti solo le sue idee».

 

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