Salvini per Famiglia Cristiana è come il demonio, "scomunica" sui migranti: «Vade retro»

Migranti, attacco frontale di Famiglia Cristiana: «Vade retro Salvini»
Migranti, attacco frontale di Famiglia Cristiana: «Vade retro Salvini»
Mercoledì 25 Luglio 2018, 15:19 - Ultimo agg. 26 Luglio, 13:07
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Città del Vaticano - Il titolo dice tutto. «Vade retro Salvini». Come Satana. La Cei, i singoli vescovi, le iniziative di tanti religiosi e, adesso, anche il settimanale Famiglia Cristiana.  "Niente di personale o ideologico", precisa il settimanale, "si tratta di Vangelo". Dopo l’ennesima tragedia di migranti morti in mare (le vittime, ricorda il settimanale, sono già  1.490 dal primo gennaio al 18 luglio), il giornale cattolico fa il punto sull’impegno della Chiesa italiana, "contro certi toni sprezzanti e non evangelici".



Il dossier sulla migrazione contenuto nel prossimo numero dal giornale riporta le posizioni ufficiali della Cei: «Come pastori non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato. Rispetto a quanto accade non intendiamo, pero’, ne’ volgere lo sguardo altrove, ne’ far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto». Il ministro dell'Interno viene pesantemente criticato per la sua impostazione. «La logica del cristianesimo e’ quella di prendersi cura. Non  accoglierli, chiudendo loro soprattutto il cuore, significa non riconoscere Dio presente in loro, e percio’ rifiutarLo. Mi
chiedo, rifiutare Dio non e’ un atto di ateismo? Dobbiamo dunque sporcarci le mani e non trincerarci dietro un silenzio talvolta complice».

Una ulteriore bordata contro il ministro Salvini è arrivata dal direttore della Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, uno dei più ascoltati consiglieri di papa Francesco, che su Twitter ha condensato il suo pensiero in 140 battute: «Usare il crocifisso come un Big Jim qualunque è blasfemo. La croce è segno di protesta contro peccato, violenza, ingiustizia e morte. Non è MAI un segno identitario. Grida l’amore al nemico e l’accoglienza incondizionata. E’ abbraccio di Dio senza difese. Giù le mani!». La posizione del gesuita è però stata pesantemente contestata sui social per avere sostenuto che il crocefisso non è «mai» un segno identitario, dimenticando che probabilmente i tanti cristiani che vengono perseguitati o uccisi in tanti paesi solo perchè indossano una piccola croce.

La replica del ministro. «L'accostamento a Satana mi sembra di pessimo gusto. Io non pretendo di dare lezioni a nessuno, sono l'ultimo dei buoni cristiani, ma non penso di meritare tanto», ha replicato il ministro Matteo Salvini all'attacco di Famiglia Cristiana, a margine di un'audizione al Senato.

Salvini spiega di «avere quotidianamente il sostegno di tante donne ed uomini di Chiesa» e riferisce che «anche il catechismo dice che bisogna accogliere nella misura del possibile».

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