Angelino Alfano si tiene ancora per un po’ le mani libere. «Non ci sono patti chiusi», rivela al Mattino. Eppure, a Palermo come a Roma, indiscrezioni e voci raccontano che il matrimonio tra Ap e Pd si farà. «Decideremo dopo Ferragosto», aggiunge il ministro degli Esteri. La Sicilia è diventata il crocevia della politica italiana e il test delle regionali d’autunno è considerato una sorta di prova generale in vista delle politiche del prossimo anno. E i partiti, da sinistra a destra, sono molto preoccupati perché i sondaggi dicono che ad oggi in Sicilia il candidato del M5s Giancarlo Cancelleri stacca tutti con il 34 per cento. Ma i sondaggi dicono anche che il 6 per cento di cui Ap è accreditato nell’isola potrebbe spostare gli equilibri, a vantaggio del centrosinistra o del centrodestra. Da qui la delicatezza di una scelta che Alfano rinvia a dopo Ferragosto.
Silvio Berlusconi l’altro giorno ha dato a Gianfranco Micciché, salito fin su ad Arcore, il mandato di trattare con Alternativa popolare. Ma il tentativo del coordinatore regionale di Forza Italia è destinato a naufragare prima ancora di salpare. Del resto, che la strada fosse in salita lo si era intuito già martedì sera dopo il giro di telefonate tra Berlusconi e Alfano e poi di quest’ultimo con il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini.
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Elezioni in Sicilia, Alfano avverte: «Non ci sono patti chiusi». E punta all'accordo col Pd
di Paolo Mainiero
Giovedì 10 Agosto 2017, 09:30
- Ultimo agg. 14:05
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