Manovra, Di Maio: «Le imprese hanno chiesto ascolto: faremo di più». Conte: «Serve negoziato di qualità»

Manovra, Di Maio: «Le imprese hanno chiesto ascolto: faremo di più». Conte: «Serve negoziato di qualità»
Martedì 11 Dicembre 2018, 12:04 - Ultimo agg. 16:43
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«Quando le imprese chiedono ascolto è segnale del fatto che dobbiamo fare di più. Da parte nostra, non c'è nessuna volontà di non ascoltare le parti sociali». Lo dice il vicepremier e ministro Luigi Di Maio in un'intervista all'Adnkronos, rispondendo alla domanda se la manifestazione di Torino degli industriali abbia inciso sulle scelte degli ultimi giorni, con un governo più aperto all'ascolto del mondo produttivo.
 


«Io ricordo che grazie al dl dignità ci sono 56mila contratti stabili in più, ma per questo non dobbiamo ringraziare né me né il decreto dignità, piuttosto le imprese che hanno seguito il percorso indicato dal provvedimento stabilizzando questi lavoratori, anche meno giovani. Le imprese saranno sempre al centro della nostra azione di governo, le sessioni di ascolto si devono intensificare», rimarca il ministro. Il tavolo in corso al Mise, «con trentasei sigle, continuerà con le parti tecniche in maniera permanente nelle prossime settimane - spiega Di Maio - Questo tavolo doveva essere istituito nel 2011 ma nessuno lo ha mai fatto partire, questo significa che stiamo facendo meglio dei nostri predecessori, che lo hanno istituito per legge e mai convocato». «Credo - assicura Di Maio - che Confindustria e tutte le altre associazioni di categorie possono avere idee concordi o diverse, ma non ho mai avvertito pregiudizi nei miei o nei nostri confronti».

Il premier Giuseppe Conte. L'accordo sul Bilancio Ue
«richiede tradizionalmente molto tempo, l'Italia ritiene che la tempistica non debba andare a scapito della qualità del negoziato». Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nelle comunicazioni alla Camera sul prossimo Vertice Ue. «Di fronte alla sfida che riguarda la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni il Governo dice no a scorciatoie per un Bilancio settennale inadeguato alla posta in gioco.
L'Ue ha bisogno di spendere meglio
».

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