Rifiuti, più poteri a De Luca: «Apriremo nuovi impianti»

Rifiuti, più poteri a De Luca: «Apriremo nuovi impianti»
di Fulvio Scarlata
Mercoledì 11 Luglio 2018, 07:00 - Ultimo agg. 14:00
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Rifiuti, più poteri a De Luca: il consiglio regionale approva nella legge per la semplificazione i poteri straordinari alla Regione per realizzare gli impianti per la spazzatura. «Vogliamo collaborare con i Comuni non passarci sopra a carrarmato - dice il governatore - Dopo il no agli inceneritori, sugli impianti di compostaggio se c'è da fare qualche forzatura, la faremo».

La norma approvata ieri è articolata e prevede che gli impianti destinati ai rifiuti e le vie di fuga per le zone rosse del Vesuvio e dei Campi Flegrei diventino «opere di interesse strategico regionale». Su questi interventi la Regione convoca gli enti interessati in conferenze di servizio, lasciando la possibilità ai Comuni di motivare i dissensi in più step. Se dopo 60 giorni non si trova una soluzione condivisa, i progetti «strategici» vanno «all'esame della Giunta regionale che può comunque disporre l'approvazione del progetto motivandone la coerenza con la programmazione strategica regionale».

L'attenzione è sulla realizzazione degli impianti di compostaggio per il trattamento della frazione umida dei rifiuti, che sono la bandiera di qualsiasi politica ambientalista. Anche perché la Regione ha rinunciato a nuovi termovalorizzatori, che non sono sostenibili economicamente costando almeno 300 milioni. Gli impianti servono a dimostrare all'Unione Europea che la Campania lavora per evitare altri crisi e annullare la multa da 120mila euro al giorno che si continua a pagare per le varie emergenze del passato.
 
«Quando in Europa ho comunicato che avevamo eliminato i tre inceneritori previsti dalla precedente Giunta regionale - dice De Luca - ci hanno chiesto un piano rifiuti basato su tre elementi: differenziata al 60%, impianti di compostaggio e la bonifica delle discariche. Sulla differenziata ci stiamo avvicinando alle percentuali richieste, le uniche criticità sono a Napoli città. Le bonifiche delle 59 discariche finiranno entro l'anno. Resta la questione degli impianti di compostaggio».

Sono una quindicina le strutture destinate al trattamento dell'umido. Per metà non ci sono problemi con i Comuni che la Regione sta affiancando per completare la progettazione. Nei restanti casi o ci sono ritardi «come a Napoli dove aspettiamo che sia individuata l'area», o ci sono «marce indietro per un processo di ideologizzazione del problema: è intollerabile che per impianti che sono un vanto degli ambientalisti dobbiamo subire ideologismi idioti - insiste De Luca - la stupidità non è un argomento. Dobbiamo completare questa parte del piano per i rifiuti rimuovendo tutte le criticità e andare avanti con estrema determinazione».
«Io lo ho sperimentato: con poteri sostitutivi o in deroga non si ottiene nessun risultato - l'obiezione dell'ex governatore Stefano Caldoro - Senza la collaborazione dei Comuni la norma è destinata al fallimento».

«Vengo da un'esperienza da sindaco - la replica di De Luca - nel governo dei territori noi cerchiamo sempre la condivisione. Non ci saranno misure tali da dover imporre ai territori scelte esterne, ma non possiamo essere bloccati da comitati e comitatini per ogni impianto».

«Un capolavoro di arroganza - bolla la legge Maria Muscarà dei 5Stelle - con la definizione di opere strategiche si esautora la volontà dei Comuni e delle comunità locali per imporre qualsiasi tipo di impianto per i rifiuti». «Ci opporremo in ogni sede - per la grillina Valeria Ciarambino - Noi continueremo a batterci se questo provvedimento mortale non sarà cancellato». Tutt'altra la posizione di Francesco Emilio Borrelli, Verdi: «Abbiamo scelto di non fare inceneritori, per questo servono i siti di compostaggio contro cui si fanno battaglie di scorrettezza inaudita».
Il consiglio regionale ieri ha stralciato le norme relative all'edilizia e ai piani urbanistici, dopo le proteste di numerose associazioni ambientaliste e la ferma opposizione dei 5Stelle che ieri hanno esultato per il «passo indietro imposto all'Amministrazione De Luca. «Se forziamo siamo autoritari, se facciamo aperture è una marcia indietro - la tesi di Vincenzo De Luca - Io sono contro la mummificazione dei territori. L'assessore Bruno Discepolo ascolterà associazioni, forze politiche, territori, amministratori. Per la fine di settembre, però, il testo modificato tornerà in aula e verrà approvato, con o senza condivisioni». «Il dietrofront sulle norme urbanistiche testimonia la debolezza politica di De Luca - per Armando Cesaro, Fi - il governatore è oramai votato ad un inarrestabile declino».
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