Appendino: «Palazzo Chigi deve a Torino 61 milioni di euro»

Appendino: «Palazzo Chigi deve a Torino 61 milioni di euro»
Domenica 26 Marzo 2017, 13:23 - Ultimo agg. 14:58
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«Io candidata premier per M5S? No, sono sindaca di Torino, per i prossimi 4 anni starò sicuramente qui, a profondere tutte le mie energie per rispettare l'impegno che ho preso nei confronti della comunità torinese». Così Chiara Appendino, sindaca grillina di Torino, ai microfoni di Maria Latella a "L'Intervista" su SkyTg24.

La prima cittadina di Torino ha parlanto anche della sua "collega" Virginia Raggi: «Ci sentiamo spesso io e la Raggi, l'ultima volta una settimana fa. Lei è molto determinata. Raggi è molto forte, non ha bisogno dei miei consigli, credo, poi, che abbia una dote che non appartiene a molti politici e rappresentanti del governo e delle istituzioni: quella di riconoscere i propri errori. Raggi riconosce i propri errori, ci riflette sopra, non è da tutti».

Poi Appendino ha spiegato di aver aperto un contenzioso con Palazzo Chigi, chiedendo 61 milioni previsti dal Fondo perequativo Ici-Imu: «Il governo deve alla Città di Torino 61 milioni di euro, lo dicono due sentenze (Tar e Consiglio di Stato, ndr). Se non vogliono adempiere siamo pronti a far nominare un commissario ad acta per prendere quelle risorse che ci sono dovute. Non chiediamo nulla di più di quello che ci è dovuto, e abbiamo intrapreso un'azione legale con grande convinzione. Siamo in un periodo di grande tensione finanziaria e, per non cercare di tagliare i servizi essenziali, nel bilancio comunale abbiamo dovuto fare una manovra sulle spese e sulle entrate. È inaccettabile che ci dobbiamo sobbarcare l'incapacità del governo di restituire le risorse dovute. È un diritto della nostra comunità».

Quindi, commentando gli ultimi sondaggi che danno M5S ancora in testa a livello nazionale, la sindaca ha detto: «Siamo in un periodo in cui la sfiducia verso le istituzioni e il governo è molto forte. Il Movimento cinque stelle ha la forza e la capacità di trasformare questa sfiducia in speranza. Nel mio piccolo, a Torino, governare non è una cosa semplice, spesso si prendono decisioni difficili che non portano consenso. Bisogna mantenere un rapporto quotidiano con i cittadini, questa è la nostra sfida. Avere rappresentanza non nei palazzi, ma tra la gente».

In merito alla questione europea, Appendino ha sottolineato: «Sono europeista, non vorrei che la Ue crollasse, ma credo che vada ricostruito il clima di 60 anni fa. L'Europa non può essere un insieme di burocrati, che chiede sempre sacrifici. Sono rimasta molto colpita dalle parole pronunciate ieri da Virginia Raggi (alle celebrazioni per i Trattati di Roma, ndr): ho condiviso appieno il suo discorso. L'Europa può essere una grande opportunità di crescita dei singoli Paesi che ne fanno parte, ma servono maggiori strumenti di partecipazione dei cittadini».

Infine la Appendino ha fatto accenno alla sua vita privata («Senza mio marito al fianco in questa battaglia, sarebbe impossibile farcela»), soffermandosi anche sul caso dei vaccini: «Mia figlia è vaccinata, con mio marito abbiamo deciso di fare questa scelta.

Si tratta di una scelta consapevole, che ognuno fa in famiglia».

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