Senato, Alfano sulla Siria: «La risposta Usa era motivata»

Senato, Alfano sulla Siria: «La risposta Usa era motivata»
Mercoledì 12 Aprile 2017, 13:33 - Ultimo agg. 16:21
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La risposta degli Stati Uniti all'attacco chimico del 4 aprile in Siria «è stata proporzionata, motivata e comprensibile» e può aprire «una finestra di opportunità per rilanciare il negoziato sotto la guida dell'Onu». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, in un'informativa al Senato. «Occorre chiedere a Putin di esercitare pressioni su Assad affinché rispetti in maniera vera e durevole il cessate il fuoco e ponga le condizioni minime per il rilancio negoziale. Ma, e questa è la linea venuta dal G7, senza antagonizzare o mettere nell'angolo Mosca», riconoscendone «il ruolo ineludibile e il riconoscimento degli interessi strategici» in Siria.

«La Russia da sola non è in grado di promuovere una transizione politica credibile in Siria e a tal fine serve il contro bilanciamento degli Stati Uniti che restano il nostro principale e insostituibile alleato nella regione e nel mondo». «L'amministrazione americana - ha osservato Alfano - appare determinata a svolgere nuovamente un ruolo da protagonista in uno scacchiere dal quale gli Stati Uniti si erano un pò defilati e anche nella consapevolezza che la risposta americana ci pone davanti all'esigenza di evitare una escalation militare e di riporre la diplomazia al centro del gioco».«Cerchiamo in queste ore nel Consiglio di sicurezza di favorire un difficile consenso su una risoluzione che condanni l'attacco chimico di Khan Shaytun e sostenga i meccanismi esistenti per l'accertamento di quanto accaduto con l'Onu e l'Opac. Anche se è difficile che il Consiglio di sicurezza riesca ad approvare una risoluzione, per via della possibile opposizione russa, il nostro impegno per la ricerca della verità non verrà meno», ha detto Alfano, ricordando che il voto è previsto «nel pomeriggio di New York».

«La permanenza o meno di Assad al potere incide non solo sulla sicurezza e la stabilità della Siria, ma anche sulle prospettive di ricostruzione del Paese. Non si può pensare di passare alla fase della ricostruzione finché Assad uccide il suo popolo e mentre le bombe cadono ancora». «Non possiamo farci illusione che vi siano scorciatoie per raggiungere la pace in Siria. Ci vorrà del tempo per raggiungere risultati concreti, ma i negoziati di Ginevra vanno sostenuti con forza ed efficacia perché l'unico strumento idoneo a far dialogare le diverse parti siriane». 

 
«L'Europa potrà svolgere il ruolo di leadership consona alla sua per la ricostruzione fisica e materiale della Siria.
Se l'Ue non ha svolto un ruolo militare,ha cominciato a svolgere un ruolo politico, con la riunione convocata da Mogherini pochi giorni fa a Bruxelles, e si candida a svolgere un ruolo essenziale per la ricostruzione della Siria».
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