Yemen, raid Usa su due campi addestramento Isis: uccisi decine di militanti

Yemen, raid Usa su due campi addestramento Isis: uccisi decine di militanti
Martedì 17 Ottobre 2017, 09:55 - Ultimo agg. 15:21
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Caccia americani hanno condotto un raid su due campi di addestramento dello Stato islamico nello Yemen, provocando la morte di decine di militanti. Lo ha reso noto il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, secondo cui l’Is usava quei campi per addestrare militanti a condurre attacchi terroristici utilizzando fucili AK-47, mitragliatrici e lanciagranate. 

E sempre dal Dipartimento Usa spiegano che «lo Stato islamico ha utilizzato aree fuori dal controllo delle autorità per complottare, dirigere, istigare e finanziare attacchi contro l’America ed i suoi alleati nel mondo». I campi di addestramento colpiti si trovavano nel governatorato di Al Bayda, regione a sudest della capitale Sanaa, dove nel gennaio scorso era stato condotto il primo raid aereo dell’amministrazione Trump. E qualche giorno dopo, un militare delle forze speciali americane, William Ryan Owens, era rimasto ucciso in uno scontro a fuoco nella stessa zona.

E intanto sempre nello Yemen «stiamo assistendo a un lento stillicidio di milioni di civili a causa della guerra, delle condizioni economiche e della malnutrizione: la metà delle vittime sono bambini», a lanciare l’allarme è il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini. «Il colera sta dando loro il colpo di grazia: è la più grande epidemia della storia recente, peggiore perfino di quella di Haiti - aggiunge Iacomini - A partire dal mese di aprile, il colera ha ucciso circa 2 mila persone e ne ha contagiate quasi un milione: se si va avanti così i numeri saranno biblici». Gli operatori sanitari, che non hanno ricevuto retribuzione per oltre 10 mesi, stanno lavorando instancabilmente per fermare l’epidemia ma le condizioni sono davvero gravi: gli ospedali sono affollati e non tutti possono essere ricoverati. «L’Unicef, attraverso i partner locali, sta fornendo aiuti essenziali alla popolazione e spera di avere maggiori investimenti per migliorare i servizi igienico sanitari e prevenire future epidemie», sottolinea Iacomini. «È una catastrofe umanitaria che avviene nell’indifferenza generale» prosegue il portavoce, che rivolge un appello ai media: parliamo dello Yemen, ricordiamo i nomi dei bambini che muoiono sotto le bombe, di quelli costretti a imbracciare le armi e a patire la fame. «Solo se l’opinione pubblica conoscerà questa tragedia - conclude Iacomini - e farà pressione sui governi potremo evitare altri milioni di vittime».
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