Vittima di 35 Paesi a Barcellona: l'Italia piange tre morti, appello per i dispersi

Vittima di 35 Paesi a Barcellona: l'Italia piange tre morti, appello per i dispersi
di ​Mauro Evangelisti
Sabato 19 Agosto 2017, 08:48
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Barcellona. Trentacinque nazionalità differenti rappresentate nella lista delle vittime e dei feriti dell'attentato di Barcellona. Dall'Australia a Cuba, dalle Filippine al Belgio, dall'Algeria al Canada. Tra le vittime ci sono turisti arrivati dall'Italia, dagli Stati Uniti, dal Portogallo, dal Belgio, dalla Germania, oltre a quattro spagnoli. Ecco perché l'attacco alla Rambla, in cui hanno perso la vita due italiani, Bruno Gulotta e Luca Russo (e poi c'è la terza vittima con doppia nazionalità, Carmen Lopardo, 80 anni, ndr), è un atto di violenza e odio contro luoghi simbolo come la Rambla, dove il mondo davvero s'incontra, tra contraddizioni, ma anche occasione d'incontro e spensieratezza.

Tredici morti a Barcellona, quattordici con la donna di Zaragoza che ha perso la vita nel secondo attentato a Cambrils (mentre stava passeggiando con il marito e la sorella, feriti anche loro, quando è arrivata l'automobile con a bordo i cinque terroristi, poi uccisi dai Mossos d'Esquadra). Una strage di turisti, come a Nizza. Centoventi i feriti, una quindicina gravi, distribuiti in tutti gli ospedali di Barcellona.

La storia che sta commuovendo la Spagna è quella di Javier, un bimbo di appena tre anni che stava camminando sulla Rambla insieme alla madre e agli zii. Il furgone guidato dal terrorista ha ucciso il bimbo e il prozio di sessant'anni, Francisco Lopez Rodriguez. La madre del piccolo Javier è rimasta ferita, ed è attualmente ricoverata in ospedale. La famiglia è originaria di una cittadina vicina a Granada, in Andalusia, ma da anni si era trasferita per lavorare a Rubì, una località a diciassette chilometri da Barcellona. La famiglia - c'erano anche la moglie dell'uomo e un altro parente -, aveva deciso di trascorrere la serata sulla Rambla, per una serata di svago con una passeggiata nel noto luogo di ritrovo.
 
 


C'è poi un altro bambino coinvolto nell'attentato. Ma di di lui non si hanno ancora notizie. È scomparso nel caos di giovedì pomeriggio: ha sette anni, è australiano, era sulle Ramblas con la madre che è rimasta ferita. Il padre è partito da Sydney per venirlo a cercare.

L'elenco degli scomparsi non finisce qui. Anche una ragazza di vent'anni, portoghese, ieri risultava dispersa: era sulla Rambla al momento dell'attentato con la nonna di 74 anni che è stata colpita dal furgone e uccisa.
La lista delle vittime inoltre comprende tre cittadini tedeschi e una donna belga. Si chiamava Elke Vanbockrijck, aveva 44 anni ed era madre di due figli. Pepita Codina era una pensionata di 74 anni, originaria di Hipolit de Voltregà, nei dintorni di Barcellona, il cui sindaco ha confermato che nella lista delle vittime c'è anche la sua concittadina. Il segretario di stato americano, Rex Tillerson, ha inoltre annunciato che è morto anche un turista statunitense.

Ieri sulla Rambla c'era chi era andato a piangere i propri cari, a lasciare un fiore, o una fotografia. Un uomo colombiano piangeva, al lato della strada, perché non aveva più notizie di Anita, una connazionale di ventiquattro anni sua collega di lavoro, che giovedì pomeriggio era sulla Rambla. «Temo che me l'abbiano ammazzata, non so più niente di lei».
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