Attacco al college in Crimea: 18 morti e decine di feriti. Killer uno studente, poi suicida

Crimea, ordigno esplode nella mensa dell'università: 10 morti e 70 feriti
Crimea, ordigno esplode nella mensa dell'università: 10 morti e 70 feriti
Mercoledì 17 Ottobre 2018, 13:08 - Ultimo agg. 18 Ottobre, 11:19
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Kerch in Crimea come Columbine in Colorado. Uno studente di 18 anni ha fatto irruzione nella scuola professionale che frequentava e ha ucciso diciotto dei suoi compagni prima di suicidarsi nella biblioteca. A differenza del massacro che, ormai quasi vent'anni fa, fece inorridire gli Stati Uniti e il mondo, il killer questa volta ha agito da solo, armato di un fucile da caccia e di un ordigno fatto esplodere all'ora di pranzo nell'affollata mensa dell'istituto. 

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Al politecnico della città affacciata su due mari, oggi era una giornata come tante. Gli studenti in pausa, il chiacchiericcio nei corridoi. Poi a un certo punto, la normalità si è trasformata in incubo. Prima un'esplosione, testimoniata da video circolati sul web nei quali si sente un forte botto e tanto fumo provenire dalla mensa dell'istituto. Da quella sala il killer, Vladislav Roslyakov, è partito cominciando a sparare alla cieca con un fucile da caccia per il quale aveva ottenuto la licenza solo pochi giorni fa. E ha proseguito di aula in aula, fino alla biblioteca dove si è suicidato. 



Diciotto i compagni di scuola caduti, anche se gli inquirenti non hanno chiarito quanti siano morti a causa dell'esplosione nella mensa e quanti siano rimasti vittima della furia del 18enne. Le autorità locali e russe per ore hanno continuato a fornire notizie confuse. Prima hanno parlato di una fuga di gas, poi di un attentato terroristico, infine di 'omicidiò. «La sparatoria è avvenuta dopo l'esplosione. Il killer ha aperto il fuoco con un fucile da caccia. Le ragioni sono ancora da chiarire», ha spiegato il vice premier della Crimea Igor Mikhailichenko dopo un susseguirsi di informazioni ambigue. Agghiaccianti le testimonianze dei sopravvissuti. «C'erano cadaveri di ragazzini ovunque», ha raccontato a Russia Today uno studente ancora terrorizzato. «Prima abbiamo sentito un'esplosione, poi il rumore di spari. Siamo riusciti a fuggire saltando giù dalla finestre», ha detto un altro. 

 

 

«Mi sono ritrovato proprio in mezzo all'esplosione, vicino al buffet. Un compagno mi ha trascinato via, abbiamo cominciato a sentire degli spari ogni due-tre secondi», è il racconto alla Bbc di Igor. Momenti di terrore e panico durante i quali alcuni ragazzi hanno creduto di vedere diversi uomini, con il volto coperto, aprire il fuoco contro di loro. Ma al momento il colpevole resta solo Vladislav. Il bilancio è stato pesantissimo e dei quaranta feriti almeno sei si trovano in gravi condizioni, ma poteva essere ancora più atroce. Il killer infatti è stato trovato in possesso di un altro ordigno, che non è riuscito a far esplodere. Sulle ragioni del massacro gli inquirenti non si sbottonano. Da fonti vicine al ragazzo emerge una sua «forte ostilità» verso la scuola e un «desiderio di vendetta nei confronti degli insegnanti».
 

 Il leader del Cremlino Vladimir Putin ha espresso le sue condoglianze e la sua vicinanza alle famiglie delle vittime e assicurato che i risultati delle indagini saranno resi pubblici. Ma intanto, mentre la gente di Kerch continua a lasciare fiori rossi in memoria degli studenti che hanno perso la vita, cominciano a sorgere le prime polemiche. Il Comitato della Crimea per i diritti del bambino si chiede come sia possibile concedere il porto d'armi ad un ragazzino di 18 anni e c'è chi invoca il rafforzamento delle misure di sicurezza nelle scuole, proprio come è avvenuto negli Stati Uniti.​


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