Alta tensione nella famiglia Trump. La frattura tra l'ex presidente americano e la figlia Ivanka sembra oramai insanabile, anche e soprattutto in virtù della testimonianza della primogenita del tycoon alla commissione di inchiesta sul 6 gennaio. La commissione ha mostrato spezzoni video delle testimonianze a porte chiuse dell'ex ministro della Giustizia di Trump William Barr ma anche della figlia prediletta. Le loro parole inchiodano il tycoon più di quelle della commissione. «Gli dissi chiaramente che non credevo che le elezioni fossero state rubate e che non vedevo prove di frode», ha rivelato Barr. «Rispetto Barr e ho accettato» quanto ha detto sulle elezioni, ovvero che non c'erano brogli e che Trump aveva perso, ha detto invece Ivanka agli investigatori, in un'ammissione particolarmente dolorosa per l'ex presidente, che in lei ha la figlia prediletta.
Trump-Ivanka, è scontro
Eppure i rapporti fra i due si erano incrinati già prima del 6 gennaio, quando la figlia-consigliera aveva preso le distanze dall'ex presidente Usa e dai suoi fratelli sulle frodi alle elezioni e i tentativi di capovolgere il voto delle urne.
The Donald ha liquidato le parole della figlia come frutto della «poca informazione». «Ivanka Trump non era coinvolta nell'analisi e nello studio dei risultati elettorali, da allora si è informata», ha scritto l'ex presidente sul "suo" social media Truth dopo l'audizione in cui è stato trasmesso il video della figlia. «Secondo me volevare essere solo rispettosa di Bill Barr e del suo ruolo di attorney general (lui faceva schifo!)», ha aggiunto Trump, riferendosi al fatto che nella video deposizione, che è stata mostrata per la prima volta al pubblico, la figlia dell'ex presidente afferma di rispettare Barr e di aver accettato quindi la sua valutazione che le elezione erano legittime.