Trump, ancora polemica su Charlottesville.
Melania e Ivanka? In vacanza

Trump, ancora polemica su Charlottesville. Melania e Ivanka? In vacanza
di Luca Marfé
Venerdì 18 Agosto 2017, 22:00
3 Minuti di Lettura
L’ombra dei disordini a sfondo razziale di Charlottesville si allunga ancora su queste giornate statunitensi e le polemiche attorno ai Trump non accennano a stemperarsi. E il plurale è d’obbligo, perché se è vero che The Donald ha volutamente confuso le acque puntando alla fine il dito contro «entrambe le parti» in causa, suprematisti bianchi e manifestanti anti-razzisti, è altrettanto vero che in molti si sono posti una domanda attorno alle due donne della Casa Bianca: dove sono finite o comunque dove sono Melania e Ivanka?

La risposta è scontata, ma al tempo stesso sorprendente: in vacanza.

Melania in New Jersey, apparsa come sempre in forma smagliante e con un pizzico di ritardo accanto al tycoon in occasione di alcuni incontri istituzionali, e Ivanka in Vermont, altrettanto scintillante in compagnia del marito Jared Kushner, genero e consigliere anziano del presidente.




Immagini e luccichii che stonano con il clima grave di giornate infuocate per un’America che si ritrova a fare i conti con il proprio passato. Scintille che, è bene ricordarlo, sono costate la vita a Heather Heyer, una giovane attivista trentaduenne.

Il silenzio che diventa frastuono. È così che vengono percepiti negli Stati Uniti i “no comment” dei due volti rosa della nuova Washington.

Un susseguirsi interminabile di ore dense e lunghissime, di condanne bipartisan, di parole dure tese a costringere in un angolo certi rigurgiti, pericolosi in chiave ordine pubblico oltre che odiosi.

Nessuno, ma proprio nessuno, ha avuto dubbi, nemmeno tra i repubblicani.

Nessuno tranne loro, i Trump.

E se le posizioni del tycoon sorprendono fino ad un certo punto, considerato il lungo e neanche troppo velato corteggiamento che ha caratterizzato la sua relazione con certi ambienti di estrema destra nei 18 mesi di campagna elettorale, le parole mancate di Melania e Ivanka fanno male a questo Paese. Fanno ancora più rumore perché, chissà, forse in special modo da una donna ci si aspetterebbe quella sensibilità di madre necessaria per riuscire a comprendere quanto pericoloso possa essere un discorso del genere per i propri connazionali, per i propri “figli” americani.

E invece nulla.

A dire il vero, la First Lady ci aveva provato in prima battuta. E così, proprio mentre scoppiavano i disordini a Charlottesville in Virginia, era arrivato un tweet istituzionale, necessario e chiaro: «Il nostro Paese incoraggia la libertà di espressione, ma dobbiamo comunicare senza odio nei nostri cuori. Nulla di buono viene dalla violenza». Con l’hashtag #Charlottesville, appunto. 140 caratteri risalenti oramai al 12 agosto. Dopo più nulla, se non un «Pensieri e preghiere per Barcellona» dell’ultimissima ora.



Non ha saputo fare troppo di meglio Ivanka: netta la sua disapprovazione, datata 13 agosto, espressa in un doppio tweet. Ma non un accenno alle discutibili giravolte del padre.

«1:2 Non ci dovrebbe essere posto nella società per razzismo, supremazia bianca e neo-nazi». E ancora: «2:2 Dobbiamo unirci come americani -- ed essere un Paese solo, unito. #Charlottesville».



Nelle due principali attrici della Casa Bianca è riposta una grossa fetta di speranza del popolo statunitense. Tanto nella politica, quanto nelle chiacchiere da bar, si fa affidamento sulla loro capacità di stemperare contenuti e toni del presidente in carica. Tuttavia, già sul clima, sulle donne e sulla comunità Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali), entrambe non sono riuscite a fare granché in occasione dell’uscita dagli Accordi di Parigi, del potenziale taglio dei fondi per la sanità “rosa” e dell’impossibilità per i trans di servire nell’esercito.

Un Donald Trump, insomma, abituato a fare di testa sua. Al quale persino loro, le sue due donne, sembrano essersi in qualche modo rassegnate.
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