Terremoto Messico, il governo: «Nessuna bimba tra le macerie della scuola, forse un'impiegata»

Terremoto Messico, il governo: «Nessuna bimba tra le macerie della scuola, forse un'impiegata»
Venerdì 22 Settembre 2017, 01:17 - Ultimo agg. 09:54
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Dal 19, quando il terremoto ha colpito il Messico, paura e speranza si sono mescolate insieme alle storie delle vittime e dei dispersi, dei tanti ancora sotto le macerie. Quando il movimento tellurico, 7,1 sulla scala Richter, ha risvegliato i sismografi, è crollata un'intera scuola elementare, la Enrique Rebsamen, travolgendo bambini, maestri e personale che lavorava nell'edificio. Sotto i resti qualcuno aveva  sentito una voce di bambina. La vocina di una dodicenne che i media hanno ribattezzato Frida Sofia.

"Ma non c'è nessuna bambina chiamata così intrappolata sotto la scuola elementare" ha detto oggi il sottosegretario messicano per la Marina, Angel Enrique Sarmiento. Non ci sono bambini, ha spiegato. Se vi è un sopravvissuto sotto le macerie si tratterebbe di una persona adulta, probabilmente un'impiegata nella scuola.

Parlando con i cronisti, Sarmiento ha detto che tutti i bambini della scuola sono stati identificati, undici dei quali sono stati tratti in salvo e consegnati alle famiglie. Sarmiento ha inoltre sottolineato che secondo i registri ufficiali della Segreteria di Istruzione e gli insegnanti della scuola non esiste nessuna bambina chiamata Frida Sofia fra gli alunni.

Le squadre di soccorso lavorano senza sosta in Messico per trarre in salvo Frida, una bambina di 12 anni rimasta intrappolata sotto le macerie del “Colegio Enrique Rebsamen” di Città del Messico, dopo il violento terremoto che ha scosso il Paese martedì sera. Secondo quanto riporta la Cnn, che cita la Foro Tv, i soccorritori sono ormai a pochi centimetri dalla bambina, ma la Marina militare messicana ha messo in guardia contro notizie troppo ottimistiche sui progressi dei soccorsi. Le ricerche tra le macerie della scuola elementare si sono intensificate ieri pomeriggio, quando i soccorritori hanno stabilito il contatto con la 12enne e gli esperti hanno indicato che - secondo le temperature rilevate - sotto la struttura crollata potrebbero esserci altri due sopravvissuti. Ieri é stata tratta in salvo una bambina di 7 anni che era stata localizzata ancora viva sotto le macerie della stessa scuola elementare.

Il bilancio dei morti intanto sale a 250 morti: 120 persone hanno perso la vita a Città del Messico, l'area più colpita dalla scossa, ha reso noto Televisa. Le altre persone sono decedute negli stati di Morelos (73), Puebla (43), Messico (13), Guerrero (5), Oaxaca (1). Il responsabile della protezione civile, Luis Felipe Puente, ha sottolineato che «secondo stime preliminari il numero degli edifici danneggiati oscilla tra 200, 500 o mille: dobbiamo ancora accertare il dato definitivo».


In un messaggio alla nazione, il presidente messicano Enrique Peña Nieto, ha elogiato gli sforzi dei soccorritori, che fin'ora hanno consentito di estrarre vive dalle macerie degli edifici crollati a Città del Messico più di 50 persone. «La priorità è ancora salvare vite e fornire assistenza medica a coloro che ne hanno bisogno», ha detto Peña Nieto, che ha ringraziato per i messaggi di solidarietà ricevuti dai diversi paesi in tutto il mondo. «Il Messico ha risposto integralmente e con solidarietà», ha poi sottolineato, aggiungendo che il lavoro di risposta al terremoto sarà effettuato in tre fasi: il sostegno alle vittime, il censimento dei danni e la ricostruzione, che comporterà la demolizione di edifici con «danni strutturali irreparabili».​

 

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