Invece, il concerto di stasera avrebbe dovuto tenersi nel quartiere di Gràcia: «Dal luogo dell’attentato dista tre fermate di metro – spiega Alessio –. Dovevo suonare alla festa che i residenti del quartiere organizzano ogni anno. È la più affollata della città. Ci sono concerti tutte le sere per una settimana. E altri eventi, oltre a un coloratissimo concorso di abbellimento delle strade. Tutto annullato».
L’artista partenopeo classe 1984, che nel corso della sua giovane carriera ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti in campo musicale e letterario, è comprensibilmente sconvolto per quanto accaduto nella sua città d’adozione, ma non si dice sorpreso: «Purtroppo me l’aspettavo, anche se adesso che è successo mi costa crederlo. Ma era facile capire che una città sempre tanto affollata e viva come Barcellona poteva essere un obiettivo per questi malati – spiega –. Ma in Spagna, come succede anche in Italia, si è abituati a pensare che queste sono cose che succedono sempre lontano». E poi fa un appello agli utenti dei social, ripetendo ciò che ha scritto in un post pubblicato sulla sua pagina di Facebook: «Non condividete video o foto per favore. Interrompiamo il copione della violenza in diretta. Non facciamo quello che vogliono quei malati. Dobbiamo dimostrare il nostro rispetto per le vittime».