Salah Abdeslam, chi è l'ex primula rossa della strage di Parigi

Salah Abdeslam, chi è l'ex primula rossa della strage di Parigi
Venerdì 18 Marzo 2016, 19:43
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Salah Abdeslam, il terrorista più ricercato d'Europa, è stato assicurato alla giustizia, come confermato dalle autorità belghe. L'amico d'infanzia di Abdelhamid Abaaoud, il capo della "Cellula di Verviers" considerato il cervello degli attentati di Parigi, è stato ferito ad una gamba e catturato in un'operazione a Molenbeek, a Bruxelles, quartiere ad una ventina di minuti di auto dal Justus Lipsius, dove si è tenuto il summit con i capi di Stato e di governo Ue. Non hanno trovato conferma dunque le notizie, circolate nei mesi scorsi, di una sua possibile fuga in Siria dopo la strage.

L'ottavo uomo del commando che il 13 novembre scorso uccise 180 persone - e l'unico a non essersi fatto saltare in aria - era stato identificato dagli inquirenti come colui che noleggiò la macchina utilizzata dai terroristi nell'attacco al Bataclan. Sfuggì clamorosamente ad un controllo alla frontiera franco-belga la mattina dopo la strage. Nato nel 1989 a Bruxelles da genitori francesi, ha un passato come impiegato presso uno dei depositi dei tram di Bruxelles. Il futuro terrorista ha lavorato al deposito di Ixelles fra il 2009 e il 2011, prima di essere licenziato.

Nel 2012 Abdeslam era stato incarcerato per un mese per furto. Agli inquirenti belgi, la ragazza del terrorista raccontò i primi passi del processo di radicalizzazione del giovane, che aveva espresso il desiderio di andare in Siria nel «dicembre del 2014». Proprio in Siria, secondo quanto scritto dal quotidiano belga la Derniere Heure il 16 novembre scorso, ovvero tre giorni dopo la carneficina di Parigi, Salah aveva trascorso un periodo insieme al fratello Ibrahim, che si è fatto esplodere in un caffè della capitale francese. Oltre a Ibrahim, Salah ha un altro fratello, Mohammed, impiegato presso gli uffici comunali a Molenbeek e arrestato dopo la strage. Fu Mohammed a lanciargli un appello chiedendogli di «consegnarsi alla polizia», sostenendo che «la cosa migliore sarebbe che si presentasse alla giustizia, in modo che si faccia luce su questa storia».

Nei suoi continui spostamenti Salah ha lasciato tracce anche in Italia.
Il terrorista, infatti, raggiunse il porto di Bari a fine luglio per recarsi in Grecia. La ragione di quel viaggio, cominciato il 31 luglio e finito il 9 agosto, è che Salah doveva incontrare Abaaoud. Dopo alcuni giorni fece il viaggio all'inverso per poi uscire dall'Italia passando per Conegliano Veneto. Quello che fece Salah dopo la strage è un mistero. Alcuni media come il quotidiano fiammingo Het Laatse Nieuws scrissero che dopo essersi nascosto a Schaerbeek, un quartiere multietnico della capitale belga, sarebbe fuggito verso la Siria. Tre giorni dopo fonti vicine all'inchiesta, citate dalla Cnn, confermarono che secondo i servizi di intelligence francesi Salah era di nuovo fuggito in Siria. Nelle ultime ore le autorità belghe avevano stretto il cerchio intorno a Salah. Nell'appartamento perquisito martedì a Forest, a Bruxelles, erano state trovate sue impronte e tracce di Dna. Nel blitz era rimasto ucciso l'algerino Mohamed Belkaid, ritenuto uno dei suoi complici.
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