Saffie, 8 anni, Georgina, 18:
le prime vittime identificate

Saffie, 8 anni, Georgina, 18: le prime vittime identificate
Martedì 23 Maggio 2017, 21:38
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È una Spoon River di volti giovanissimi quella che emerge dall'attentato terroristico di Manchester. Vite ancora tutte da costruire, spezzate dalla furia omicida proprio in quel concerto di Ariana Grande che era la realizzazione di un sogno per le tante bambine e teenager accorse all'evento con i genitori, familiari e amici. Fra le storie più toccanti lascia il segno quella della vittima più giovane: è la piccola Saffie Rose Roussos, di soli 8 anni. Era andata al concerto con la madre e la sorella più grande che sono rimaste ferite nell'esplosione. Su Twitter i familiari, come hanno fatto molti altri lanciando disperati appelli che in pochi casi hanno avuto una risposta, hanno diffuso la sua fotografia. Ma è stato tutto inutile, perché la bambina aveva perso la vita in quell'inferno di schegge e fumo. «La notizia della morte di Saffie in questo terribile attacco è stato uno shock terribile per tutti noi e vorrei inviare le più profonde condoglianze alla sua famiglia e ai suoi amici», ha commentato Chris Upton, uno degli insegnanti della Tarleton Community Primary School, la scuola dove studiava Saffie.

«L'idea che una persona vada ad un concerto e poi non torni più a casa è devastante», ha aggiunto commosso. «Saffie era una bellissima bambina, amata da tutti e sarà sempre ricordata per la sua gentilezza e la sua dolcezza, era silenziosa e con uno spirito creativo». Upton ha poi aggiunto che la sua scuola ha chiesto aiuto ad un team di specialisti del Lancashire County Council che avrà il compito di «aiutare i bambini a gestire lo shock». Un'altra vicenda altrettanto toccante è quella della prima vittima identificata, Georgina Bethany Callander, studentessa 18enne che si era detta entusiasta sul suo profilo Twitter alla vigilia del concerto di Ariana alla Manchester arena. Era da anni una sua grandissima fan e l'aveva anche conosciuta. In una fotografia risalente a due anni fa, diventata già l'immagine simbolo della tragedia, si vede l'allora 16enne con la cantante, sorridenti, si abbracciano dopo il concerto.
Secondo i media, la teenager, che frequentava il Runshaw college nel Lancashire, era rimasta gravemente ferita nel corso dell'attacco ed è morta in ospedale con la madre al suo fianco. Sui suoi profili nei social network sono decine i tributi lasciati dagli amici per ricordare "Gina", come tutti la chiamavano: «Riposa in pace Gina. Meritavi il mondo e ancora di più. Sono così fortunato ad averti incontrata e conosciuta», ha scritto uno di loro. Insieme a Saffie e Gina, nella Spoon River dell'arena c'è anche John Atkinson, un 28enne di Radcliffe, cittadina nell'area metropolitana di Manchester, da tempo un grande appassionato della popstar, anche lui ucciso mentre usciva dall'edificio alla fine dell'esibizione. In suo onore è già stata organizzata una colletta che ha permesso di raccogliere oltre duemila sterline e lo stesso sta accadendo per le altre vittime di cui nelle prossime ore si conoscerà l'identità. Intanto c'è chi spera di riabbracciare i propri cari che risultano «dispersi».

 


Non si hanno più notizie di Chloe Rutherford e Liam Curry, una coppia di fidanzatini, 17 anni lei e 19 lui, e di Olivia Campbell, 15 anni, la cui madre ha provato inutilmente a rintracciare la figlia al cellulare, che è ancora spento, e Kaia Kopusar, francese di 16 anni, che era andata al concerto da sola e ora i suoi amici nella città inglese stanno tentando di rintracciarla.
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