Russia, Novaya Gazeta censurata da Putin. Il vicedirettore Kirill Martynov: «Non molliamo»

Russia, Novaya Gazeta censurata da Putin. Il vicedirettore Kirill Martynov: «Non molliamo»
Lunedì 11 Aprile 2022, 17:00 - Ultimo agg. 12 Aprile, 08:15
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Kirill Martynov, vicedirettore di Novaya Gazeta è stato ospite per l'evento «Live in Bari» di Sky Tg24. La testata, il più famoso giornale indipendente russo, è stata costretta a sospendere le pubblicazioni. 

Tra i temi più dibattuti del conflitto russo-ucraino la Libertà di stampa e le forme di censura messe a segno da parte del capo del Cremlino Vladimir Putin.

«Io credo che ci sono molti russi filo europei nel mondo e anche in Russia, migliaia di persone, milioni, che non sostengono Putin e vogliono il meglio per il nostro Paese. Noi dobbiamo ricreare questa comunità e una nuova fonte di media che possa operare fuori dalla censura russa». A dichiararlo è Kirill Martynov durante un intervento da remoto all'evento «Live In» di Sky Tg24 al Teatro Kursaal Santa Lucia.

Il giornalista è vicedirettore di Novaya Gazeta, il più famoso giornale indipendente russo.

Come raccontato dall'agenzia Ansa, la testata di Martynov è vicedirettore è stata costretta a sospendere le pubblicazioni in Russia dal 28 marzo.

«Abbiamo dovuto sospendere le pubblicazioni - ha spiegato Martynov - perché non era sicuro per i nostri giornalisti. Le autorità russe hanno promulgato questa legge per cui non si può usare la parola guerra ma «operazione speciale militare», una censura. Noi abbiamo parlato per capire cosa fare. Abbiamo chiesto anche ai nostri lettori se era il caso di continuare a pubblicare, magari senza coprire la guerra ma raccontando la crisi economica e umanitaria, le storie dei profughi ucraini e così abbiamo continuato così fino alla fine di marzo». 

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Dopo la chiusura, il 7 aprile c'è stata anche l'aggressione al direttore Dmitry Muratov, premio Nobel per la Pace, al quale è stato lanciato un liquido misto di vernice rossa e acetone mentre era in treno in viaggio da Mosca a Samara.

«Le autorità russe - ha continuato il giornalista - cercano uno scenario come quello cinese per l'uso di internet, in modo che le persone possano avere accesso solo ad alcune fonti create dalla propaganda». Ma secondo Martynov, «non è solo una questione di fonti di informazione, c'è da capire la mentalità imperialista russa, molti in Russia sostengono che non sia un normale Paese europeo, ma una grande potenza che ha il diritto di controllare i Paesi minori intorno, condividendo gli stessi valori di Putin».

Novaya Gazeta ora sta lavorando ad una nuova edizione europea del giornale - dal 13 aprile a Riga (Lettonia) -  in lingua russa, inglese e tedesca, sui canali social e sulla piattaforma di YouTube, che si finanzierà attraverso siti e forum di crowdfunding

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