Russia, la Duma verso l’approvazione del divieto di comizi, cortei e manifestazioni

Russia, la Duma verso l’approvazione del divieto di comizi, cortei e manifestazioni
di Mattia Ronsisvalle
Mercoledì 6 Luglio 2022, 20:00 - Ultimo agg. 26 Marzo, 21:39
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Senatori e deputati russi hanno proposto di vietare comizi, cortei e manifestazioni nei pressi degli edifici governativi e di carattere sociale.

Restringere la «libertà di riunione». È questo l’obiettivo di una parte della classe politica russa che mira a limitare le azioni dei cittadini più dissidenti del Paese e non solo. Gli emendamenti presentati vietano comizi, cortei e manifestazioni in prossimità di edifici governativi, università, scuole, luoghi religiosi, stazioni ferroviarie, ospedali e campi sportivi. Nonostante il lungo elenco dei luoghi di divieto, i politici russi sembrano orientati ad applicare l’eventuale legge soprattutto per «punire» i manifestanti che si riuniscono nei pressi dei «Palazzi della Politica» e alle zone adiacenti ai suddetti edifici. Senatori e deputati hanno anche proposto alle entità costituenti di ampliare l'elenco dei luoghi in cui potrebbe vigere il divieto di manifestazione. I funzionari hanno stabilito che questa decisione deve essere «condizionata dagli elementi di carattere storico-culturale e altre caratteristiche oggettive del soggetto».

L’analisi

Ovd-Info è un’organizzazione non governativa e senza scopi di lucro. Dal 2011 il canale mediatico indipendente russo si occupa di diritti umani e mira a combattere le persecuzioni politiche. «Gli emendamenti introducono innovazioni in una serie di leggi esistenti. Tuttavia, non è chiaro come i probabili divieti di manifestazioni nei pressi degli enti governativi contribuiranno a migliorare la regolamentazione dello status di agente straniero» - sottolineano gli analisti di Ovd-Info. La Russia utilizza il termine «agenti stranieri» per indicare tutte le organizzazioni o gli individui che ritiene impegnati in attività politiche con il sostegno estero. Questa definizione comprende anche Ong, testate giornalistiche, blog e fruitori dei social network che ricevono finanziamenti dall’estero o che riportano notizie straniere. Una sorta di blacklist della Federazione russa con a capo Vladimir Putin.

L’iter legislativo

L’iniziativa legislativa ha coinvolto i senatori Klimov, Dzhabarov e Afanasyeva e i deputati Piskarev, Valeev, Azimov, Vyborny, Alshevskikh e Butina. L’iter legislativo – con l’introduzione di emendamenti ad alcuni atti legislativi - è iniziato il 6 giugno quando è stato presentato il disegno di legge n°140449-8 alla Duma di Stato che rappresenta la camera bassa dell'Assemblea federale, mentre la camera alta è il Consiglio federale.

Il 14 giugno c’è stato l’esame preliminare del disegno di legge e il 5 la Duma di Stato ha adottato il disegno di legge in prima lettura.

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