Pakistan, bomba esplode in un mercato affollato: almeno 25 morti, oltre 70 i feriti

Pakistan, bomba esplode in un mercato affollato: almeno 25 morti, oltre 70 i feriti
di Federica Macagnone
Sabato 21 Gennaio 2017, 16:14 - Ultimo agg. 22 Gennaio, 15:28
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Un potente ordigno è esploso in un affollato mercato di frutta e verdura di Eidgah a Parachinar, capoluogo della Kurram Agency, territorio tribale nel Pakistan nord-occidentale, vicino al confine con l'Afghanistan: secondo GEO Tv 25 morti e decine di feriti. Tra le vittime almeno 12 sarebbero musulmani sciiti. L'ufficio stampa dell'esercito (Ispr) ha riferito che i feriti sono una trentina, mentre fonti dell'amministrazione locale dicono che sono circa 70, di cui dieci in gravi condizioni. La maggior parte dei feriti sono stati trasferiti a Peshawar con elicotteri, visto che in genere gli ospedali nelle regioni tribali e nelle zone rurali del Pakistan non sono attrezzati per gestire tali emergenze. L'esercito e Corpi di frontiera partecipano alle operazioni di soccorso, mentre le autorità locali hanno indicato che l'attentato è stato il risultato dello scoppio di un potente ordigno (ied) comandato a distanza.
 

 

Fonti locali hanno riferito che, al momento dello scoppio, «il mercato era affollato di persone» e che la bomba rudimentale era nascosta in una cassa di legumi. Ashiq Hussain, che è stato leggermente ferito ed è in cura in un ospedale di Parachinar, ha raccontato che, al momento dell'esplosione, stava caricando insieme ad altre persone frutta e verdura su un furgone: «La deflagrazione e una nube scura di fumo e polvere sono state le ultime cose che ho visto prima di svenire. Quando sono rinvenuto ho ringraziato Dio perché ero ferito solo a una gamba. Intorno a me c'erano corpi insanguinati e arti mozzati».

Due movimenti fondamentalisti sunniti talebani - il Tehrek-e-Taliban Pakistan (TTP) e il Lashkar-e-Jhangvi al-Alami (LeJ) - hanno rivendicato con due separati comunicati l'attentato nel mercato. Nonostante le autorità abbiano parlato di un ordigno comandato a distanza, nella loro rivendicazione via e-mail i due movimenti sostengono che l'attentatore è un kamikaze chiamato Saifullah, alias Bilal. Il TTP ha spiegato che sì è trattato di una vendetta per l'uccisione in scontri a fuoco di tre comandanti in carcere fra cui uno dei fondatori del movimento, Muhammad Ishaq. Da parte sua il LeJ al Alami ha parlato di una «operazione in joint venture con il TTP».

Parachinar è la capitale della regione tribale del Kurram, dove l'esercito ha effettuato una massiccia operazione contro i fondamentalisti.
L'attacco è avvenuto in una zona musulmana in prevalenza sciita, già più volte attaccata in passato dagli estremisti sunniti.

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