Onu, Alfano: «Italia e Usa in prima fila per il processo di riforma»

Onu, Alfano: «Italia e Usa in prima fila per il processo di riforma»
di Luca Marfé
Lunedì 18 Settembre 2017, 20:14 - Ultimo agg. 20:47
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Donald Trump e António Guterres anticipano di 24 ore l’inizio della 72esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite e si incontrano tra le mura del Palazzo di Vetro per discutere proprio di riforma dell’Onu.

Presente il ministro degli Esteri Angelino Alfano che non esita a definire questo avvio «una buona notizia». «L’amministrazione americana da questa mattina è ancora più a bordo del processo di riforma delle Nazioni Unite che noi sosteniamo  con convinzione sin dall’esordio della segreteria generale di Guterres», spiega Alfano. Il titolare della Farnesina sottolinea a più riprese la necessità di uno «snellimento burocratico all'intero delle Nazioni Unite» e «una loro profilatura sempre più marcata» che definisce uno strumento «molto utile ai temi della pace e della sicurezza del mondo».

Insomma, l’Italia c’è e ci crede. Come evidenziato dal ministro, le due grandi questioni che ci riguardano sono la sicurezza nel Mediterraneo e la tutela dei diritti umani. «Abbiamo incastrato queste due priorità nell’ambito di un programma di lavoro che prevede oltre 20 incontri bilaterali con altri paesi nonché una serie di eventi paralleli organizzati proprio da noi come Italia che riguardano specificamente queste due sfere».

E prosegue sottolineando la necessità di far collimare le due tematiche: «Non esiste antagonismo tra solidarietà e sicurezza. Abbiamo portato avanti una linea di sodalizio tra le due». Il ministro degli Esteri lascia intendere che l’Italia farà sentire forte la propria voce tra queste mura. E, un attimo dopo, si esprime in maniera ancora più chiara: «Abbiamo un ruolo importante da giocare».Il riferimento va prima di tutto alla Libia su cui la posizione è netta: «accelerare la conclusione dell’accordo per l’insediamento sempre più robusto e stabile delle organizzazioni umanitarie».

«Questo per noi significa - ha aggiunto Alfano - diritti umani in un Paese che ha salvato oltre mezzo milione di vite e che, evidentemente, non può rinunciare alla salvaguardia e alla tutela proprio ora che cominciano a funzionare tutta una serie di scelte italiane». Nell’agenda di questa Assemblea Generale, però, entra di prepotenza anche la Corea del Nord.

«Consideriamo la minaccia nordcoreana la più importante e seria in questo momento. Abbiamo sostenuto un sistema di reazione sanzionatorio nel quadro della legalità internazionale alla quale vorremmo che tornasse anche Pyongyang e abbiamo spinto nella direzione di un rafforzamento di tutte le attività internazionali che possano produrre una pressione forte nei confronti di Kim Jon-un».

Una battuta, infine, su Donald Trump: «Avvio positivo - dice -. L’appoggio al programma di riforme delle Nazioni Unite da parte del presidente è un segnale importante di maggiore integrazione tra l’amministrazione americana e questo palazzo». E chiude: «Io credo che questa sia davvero una buona notizia, non solo per gli Stati Uniti, ma per tutti coloro che credono nella funzione di un multilateralismo efficace firmato Onu».

 

 
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