Preceduti da dichiarazioni concilianti o di riaffermazione dell'importanza dell'unità di intenti, i colloqui di Berlino tra esponenti dei tre partiti membri della coalizione di governo hanno confermato la distanza nelle posizioni sul tema migranti. Sulla questione le posizioni sono rimaste rigide, apparentemente anche nel corso dei colloqui, scrive la 'Zeit' sul suo sito, dove cita il capogruppo della Cdu Volker Kauder, che su ARD ha parlato di una cosa «molto seria».
«Si è visto anche in sede di colloqui di ieri. Non riguarda una piccola cosa, riguarda qualcosa di totalmente centrale ed importante». Kauder però ha avuto anche parole di ottimismo, malgrado il fatto che la Grande Coalizione non sia arrivata ad un avvicinamento. «Non c'era da aspettarselo questa sera», ha dichiarato. Resta però la speranza di arrivare ad una soluzione: «Fintanto che ci si parla e si parla della questione e delle sue prospettive, esiste sempre una base su cui poggiare la speranza di arrivare ad un risultato».
Al centro delle tensioni la questione dei respingimenti alle frontiere nazionali di quei rifugiati già registrati in un altro paese, che il ministro dell'Interno tedesco Seehofer vuole avviare da domenica, in mancanza di una soluzione europea a breve termine. Kauder ha fatto anche riferimento alle sessioni straordinarie delle commissioni di Cdu e Csu domenica e alle riunioni dei leader di partito e dei gruppi lunedì per discutere dell'esito del vertice di Bruxelles. «Avremo ad ogni modo tempo domenica e lunedì di parlare tra noi», ha affermato. Sempre che la Csu - contrariamente a quanto sembra voler fare al momento - conceda più tempo alla Merkel.
Intanto in trada mattinata il ministro degli Interni ha detto che la Germania è disposta ad accogliere migranti a bordo della Lifeline solo se la nave della ong tedesca sarà sequestrata.
Una risposta alle accuse mosse contro di lui dalla nave ong Lifeline. «È il ministro dell'Interno tedesco Horst Seehofer ad avere impedito finora alla Germania di partecipare all'accordo e accogliere una quota dei profughi della nave Lifeline. Tutti gli altri politici avrebbero la volontà di risolvere il problema», ha detto Axel Steier, portavoce di Lifeline, all'Ansa, spiegando quali difficoltà impediscano alla Germania di partecipare all'accordo con gli altri Stati disposti ad accettare i profughi della nave.