Strage di Lockerbie, a 30 anni di distanza svelato il mistero della bimba precipitata dal cielo

Bryony e Yvonne Owen
Bryony e Yvonne Owen
di Federica Macagnone
Lunedì 15 Ottobre 2018, 20:06 - Ultimo agg. 18 Ottobre, 09:35
3 Minuti di Lettura
Solo ora, a 30 anni di distanza dal disastro aereo che gli ha segnato la vita, Colin Dorrance ha risolto il mistero che lo ha perseguitato per tutto questo tempo: chi era quella bambina morta, piovuta dal cielo, che aveva tentato di salvare prendendosene cura fin dai primi momenti? Era il 2 dicembre 1988, Colin aveva solo 18 anni ed era da poco diventato agente di polizia: ebbe letteralmente un battesimo di fuoco, visto che si trovò a partecipare ai soccorsi in seguito alla sciagura del volo Pan Am 103 diretto a New York.

Un attentato dinamitardo fece esplodere il Boeing 747 sul cielo di Lockerbie, in Scozia: morirono 270 persone, 259 a bordo del velivolo e 11 abitanti del posto colpiti dai rottami dell'aereo caduto. Per Colin fu un doppio choc: il primo, ovviamente, per l'immane tragedia. Il secondo, assolutamente personale, legato a quella bambina di appena 20 mesi precipitata con l'aereo, trasportata su un furgoncino da un contadino della zona che l'aveva trovata nel retro della sua fattoria: Colin la guardò, sembrava che non fosse neanche ferita, che stesse solo dormendo. Cercò di svegliarla, di rianimarla, ma tutti i tentativi si rivelarono inutili.

Una volta finito il caos dei primi momenti, tentò di sapere chi fosse quella bimba, con chi viaggiava, ma non riuscì a ottenere alcun risultato. E non proseguì oltre con le indagini, reputando non professionale insistere con ricerche che non gli competevano. Da allora, però, non ha mai smesso di pensare a lei, a quello strano e tragico destino che gli aveva fatto incontrare quella piccola innocente senza nome, vittima della follia del terrorismo: chissà con chi viaggiava, che storia aveva, dove era stata sepolta? Le stesse domande che si erano posti il contadino che aveva raccolto la piccola e tanti abitanti di Lockerbie, colpiti dalla vicenda di quella bambina atterrata da sola in un campo. Da allora Colin guardò la vita con occhi diversi: quando sentiva parlare di stragi, disgrazie, incidenti, non pensava mai solo alle statistiche e ai numeri, ma vedeva dietro ogni fatto un volto, una storia, una persona. 

Solo la scorsa settimana, per puro caso, Colin, che ora ha 48 anni e si è ritirato dalla polizia, ha trovato una risposta alle domande che lo hanno accompagnato per 30 anni: quella bimba si chiamava Bryony Owen e viaggiava con sua madre Yvonne Owen, una 29enne incinta del suo secondo figlio che da Londra stava volando a New York per incontrare il suo fidanzato americano Seth Friedman e passare il Natale con lui a Boston e preparare insieme il loro matrimonio, programmato per l'inizio del nuovo anno. I resti di Yvonne e Bryony, recuperati dalla famiglia, furono sepolti insieme.

La scoperta è avvenuta pochi giorni fa mentre Colin, che ha sempre mantenuto stretti contatti con coloro che quella notte parteciparono ai soccorsi e con le famiglie delle vittime, accompagnava i familiari di alcuni scomparsi a visitare i luoghi dove morirono i loro parenti. E' stato in quell'occasione che, parlando tutti insieme e incrociando i racconti con quello del contadino che raccolse la bimba, si è arrivati a dare un nome e una storia alla piccola. Colin, insieme a tutti quelli che hanno partecipato al viaggio in bici per commemorare il trentennale della tragedia, sabato è andato da Lockkerbie al castello di Edimburgo. «Solo ora - ha detto - provo un senso di pace, sento che il cerchio si è chiuso. Ora so chi era la bimba che mi ha accompagnato in tutti questi anni e che non dimenticherò mai».
© RIPRODUZIONE RISERVATA