La Nato avvisa: migranti reclutati
dall’Isis per mille euro

La Nato avvisa: migranti reclutati dall’Isis per mille euro
di Valentino Di Giacomo
Sabato 27 Maggio 2017, 23:55 - Ultimo agg. 28 Maggio, 16:03
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L’Isis arruola i migranti in Libia e per reclutare i disperati tra le sue fila può pagare fino a mille dollari a testa per ogni nuovo soldato. Il sospetto della «black-connection» tra migranti e Califfato esisteva da tempo ed era riportato dai dossier delle grandi intelligence mondiali che monitorano costantemente il Paese nordafricano, ora anche un rapporto della Nato certifica l’esistenza di queste complicità. «Il Daesh – è scritto nel documento redatto dall’assemblea Nato che si sta svolgendo in Georgia in questi giorni – sta operando tra i migranti per un ampliamento del numero dei propri combattenti, seppur con un livello di addestramento limitato».

Dopo la caduta di Sirte, la città a Nord della Libia controllata dalle milizie dell’autoproclamato Stato Islamico per circa un anno dal giugno 2015 fino al giugno 2016, i militanti del Califfato si sono rifugiati nel deserto e nell’entroterra, ma non sono scomparsi. I miliziani hanno formato piccole cellule di jihadisti che riescono a spostarsi in carovane ridotte formate da tre o quattro jeep al massimo, spesso viaggiano di notte, ma i droni americani che sorvegliano i cieli libici hanno fotografato e filmato più volte i loro spostamenti. I colpi inferti all’Isis dai bombardamenti sui campi di battaglia da parte delle forze della coalizione non hanno però neutralizzato i combattenti. Proprio come sta avvenendo in queste ore anche in Siria e in Iraq, i miliziani sono fuggiti dalle città per rifugiarsi in luoghi isolati dove continuano ad operare tentando di ricompattare le forze. I morti in battaglia vengono così rimpiazzati dagli immigrati che arrivano in Libia, assoldati per fame e disperazione in un corto-circuito tra trafficanti di esseri umani e terroristi.
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