L'economia Usa non si ferma più:
228mila posti di lavoro a novembre

L'economia Usa non si ferma più: 228mila posti di lavoro a novembre
di Luca Marfé
Venerdì 8 Dicembre 2017, 16:02 - Ultimo agg. 9 Dicembre, 14:25
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NEW YORK - L’economia statunitense non si ferma più. 228mila nuovi posti di lavoro nel solo mese di novembre: una cifra record anche per il colosso a stelle e strisce. Un tasso di disoccupazione del 4.1%: il dato più basso degli ultimi 17 anni e una percentuale che in economia viene considerata fisiologica. Insomma, nell’ultimo resoconto pubblicato dall’Unità per le Statistiche del Dipartimento del Lavoro, c’è un’America che celebra la piena occupazione.

Un risultato che affonda le proprie radici negli ultimi anni dell’amministrazione Obama, ma che matura e si consolida anche in questi mesi di gestione Trump.

Nessun terremoto, dunque, per i numeri e per il futuro del Paese. Anzi.

Ad accompagnare una performance per nulla scontata, costruita sulle macerie della Grande Depressione del 2009, arriva anche una nuova impennata sul fronte della crescita: +3.3% nel trimestre tuttora in corso.

Ciliegina sulla torta, la borsa valori che fa registrare primati su primati.

A quanto pare, gli spettri agitati un anno fa attorno al nome di Donald Trump sembrano ben lontani dal materializzarsi.

Gli Stati Uniti appaiono addirittura in affanno nel tentativo di avvalersi di tutte le figure professionali di cui, in particolare nel business, nel settore manifatturiero e nella sfera della sanità, hanno bisogno per alimentare la propria macchina economica.

C’è un mercato immobiliare che sembra non conoscere limiti, c’è un clima di fiducia che profuma di futuro.

Il presidente, dal canto suo, ha avuto la furbizia sin dalle prime battute della campagna elettorale, e ancor di più una volta approdato alla Casa Bianca, di puntare tutto o quasi proprio su occupazione e crescita. E, pur essendo ben consapevole del fatto che i meriti di questi traguardi straordinari non siano soltanto suoi e della sua amministrazione, li abbraccia e li condivide con gli americani che stanno oggi meglio di ieri.
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