Madrid, l'archistar Foster realizzerà
l'ampliamento del museo del Prado

L'aspetto che avrà il nuovo ampliamento del Prado
L'aspetto che avrà il nuovo ampliamento del Prado
di Paola Del Vecchio
Venerdì 25 Novembre 2016, 14:06
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Madrid. Il Museo del Prado di Madrid si prepara a celebrare il secondo centenario della sua fondazione nel 2019 con un ambizioso progetto di ampliamento affidato all’archistar Norman Foster. L’architetto britannico, autore fra l’altro del rifacimento della Great Court del British Museum di Londra, con il catalano Carlos Rubio ristrutturerà e trasformerà il Salon de Reinos, l’edificio del XVII secolo, ex sede del Museo dell’Esercito, adiacente al Cason del Buen Retiro. Prescelto dal Patronato del Prado in un concorso internazionale, una volta realizzato il progetto aggiungerà 2.500 metri quadri alla superficie espositiva della pinacoteca madrileña e ospiterà la collezione di arte barocca. Ma è stato selezionato soprattutto per «l’ambiziosa dimensione urbanistica», come ha rilevato nel presentarlo il direttore del Prado, Miguel Zugaza, perché trasformerà il cuore di Madrid in un’isola museale pedonale fra le più importanti del mondo. Si estenderà dal parco del Retiro attraverso calle Alfonso IV fino al Paseo del Prado, inglobando l’edificio Villanueva - quello originario della pinacoteca – l’ampiamento adiacente alla chiesa de Los Jeronimos già realizzato da Rafael Moneo, il campus del Prado e il Cason del Buen Retiro.

«Traza oculta», traccia occulta è il titolo della proposta architettonica di Foster, che prevede il restauro in tutto in suo splendore della balconata centrale originaria dell’ex museo dell’esercito e la realizzazione di un grande atrio di accesso e reception sulla facciata sud dell’edificio.  Al primo piano, l’antico Salon de Reinos, il salone dagli altissimi tetti dove il re Felipe IV soleva ricevere gli ambasciatori stranieri per impressionarli con lo splendore barocco e opere maestre come La resa di Breda di Velazquez, sarà ristrutturato e valorizzato; mentre al terzo piano sarà realizzata una grande zona espositiva, con due terrazze accessibili al pubblico. Uno degli interventi più innovativi sarà l’eliminazione, sul lato sud, degli interventi successivi e delle stanze realizzati nel XIX e XX secolo, per recuperare l’aspetto originario dell’antico palazzo edificato nel decennio del 1630 dagli architetti Crescenti e Carbonel. «L’intervento costituirà un nuovo fulcro urbano per Madrid», ha assicurato Norman Foster in dichiarazioni a El Pais.

«Questa soluzione – ha spiegato da parte sua il direttore Zugaza – comporta un riconoscimento dello storico passato del Salon de Reinos guardando al futuro, il recupero degli elementi decorativi e la possibilità di disporre di uno spazio espositivo di grande potenzialità. E’ una magnifica opportunità per esporre i fondi del Prado di pittura barocca».

Trenta milioni di euro il costo stimato dell’intervento, che ha per orizzonte il 2019, anno del bicentenario del museo. «È un progetto di grande bellezza - ha rilevato il sindaco Manuela Carmena, nel corso della presentazione -
che recupera il Salon de Reinos e rafforzerà l’offerta unica del Paseo del Arte», l’itinerario che include il Prado, il Museo Thyssen-Bornemitza e il Museo di arte moderna e contemporanea Reina Sofia.

La proposta di Norman Foster, autore del rifacimento del vestibolo del British Museum, e dei progetti del Museo di Belle Arti di Boston e di quello Imperiale della Guerra di Londra, si è imposta su quelle di altre archistar, come Eduardo Souto de Moura, Rem Koolhaas, Chipperfield, Cruz y Ortiz, Nieto Sobejano... solo alcuni dei 47 progetti complessivamente presentati al concorso internazionale.
 
 
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