Elezioni in Afghanistan tra sangue e frodi: più di 4 milioni di cittadini al voto

Elezioni in Afghanistan tra sangue e frodi: più di 4 milioni di cittadini al voto
di Erminia Voccia
Lunedì 22 Ottobre 2018, 09:24 - Ultimo agg. 13:04
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Sabato 20 ottobre e domenica 21 si sono svolte le elezioni per il rinnovo del parlamento afghano. I cittadini del Paese himalayano sono stati chiamati al voto per eleggere i 249 rappresentanti della Camera Bassa tra 2.500 candidati. L'appuntamento elettorale era atteso da più tre anni, ovvero da quando nel 2015 terminò l'ultimo mandato dell'assemblea rappresentativa. Le operazioni di voto sono state estese anche a domenica a causa dei problemi riscontrati in centinaia seggi. Più di 4 milioni di cittadini afghani si sono recati alle urne nonostante le lunghe code e nonostente le minacce alla sicurezza, lanciando un messaggio di speranza per il futuro dell'Afghanistan. I Talebani avevano invitato la popolazione a non partecipare, ritenendo il voto un'ingerenza dei governi stranieri negli affari interni afghani. Le elezioni parlamentari, i cui risultati preliminari non arriveranno prima di una ventina di giorni, precedono le presidenziali del 2019 e sono considerate importanti per l'instaurazione della democrazia nel Paese ancora impegnato a combattere una guerra che sembra senza fine.



Almeno un terzo dei seggi è stato chiuso per il timore di atti di violenza. Per assicurare il corretto svolgimento delle elezioni il governo afghano ha impiegato 54mila uomini delle forze di sicurezza, anche se alcune stime parlano di 70mila agenti. Il voto è stato segnato da numerosi attentati, 200 nella sola giornata di sabato, che hanno provocato decine di morti e di feriti in tutto l'Afghanistan. Il clima di violenza della campagna elettorale, durante la quale sono stati uccisi 10 candidati ritenuti tra i più favoriti, ci cui l'ultimo morto la notte prima delle elezioni, ha caratterizzato anche la giornata del 20 ottobre. Domenica 21 nel secondo giorno di di votazioni una bomba esplosa per strada nella provincia di Nagarhar ha causato 11 morti, tutti civili, di cui sei bambini. Quasi 15 persone hanno perso la vita in un attacco suicida a Kabul e altre 3 sono morte in alcuni incidenti avvenuti nella capitale. Altri 3 civili sono morti e 50 sono rimasti feriti nella città di Kuduz, nel nord del Paese, e due persone sono rimaste uccise in un'esplosione avvenuta a Nangarhar.

Appena pochi giorni prima del voto erano morti il generale Abdul Raziq, capo della polizia della provincia di Kandahar, e Abdul Mohmin, numero uno dei servizi di intelligence locali, per mano delle loro stesse guardie del corpo. Nell'attacco era invece rimasto illeso il il generale Scott Miller, comandate delle forze NATO in Afghanistan. Questi eventi hanno costretto il presidente Ashraf Ghani a posticipare le elezioni parlamentari nella provincia di Kandahar alla settimana successiva. Ma numerosi altri problemi hanno causato ritardi nel voto.

Oltre agli attentati, si sono verificati inconvenienti tecnici legati al funzionamento del sistema di riconoscimento biometrico usato per evitare le frodi. Almeno 15 persone sono state arrestate con l'accusa di aver manomesso i dispositivi. Già prima del voto erano state sollevate critiche sulla reale efficacia del sistema che, invece di combattere la corruzione, sembrava favorirla. Il sistema afghano rende possibile il voto in più seggi e infatti il numero di votanti registrato in alcune province è stato superiore rispetto a quello degli abitanti effettivi.



Dei 2.500 candidati, solo 418 erano donne e quindi non più del 17%. Il problema della sicurezza ha riguardato soprattutto le candidature al femminile e le attiviste politiche. Come ha spiegato a The Diplomat Horia Mosadiq, esperta di sicurezza: «Le donne non sono in grado di avere lo stesso livello di protezione degli uomini, come guardie del corpo, veicoli blindati o scorte adeguate». Inoltre, ancora molte donne in Afgahnistan non sanno usare la tecnologia e quindi è facile che gli uomini usino i loro account per condividere false informazioni. «Vengono postate foto in cui queste donne non indossano il velo, bevono alcol e abbracciano degli uomini, tutto questo – ha continuato Mosadiq – si riflette sulle loro chance di vittoria».

Dall'esito delle elezioni in Afghanistan dipende il futuro del Paese e in particolare gli sforzi sia diplomatici che militari che la comunità internazionale porterà avanti. Elezioni macchiate da violenza e frodi potrebbero avere un effetto negativo sui colloqui di pace tra il governo di Kabul e i Talebani e determinare le scelte future dell'Amministrazione Trump, vale a dire il ritiro delle truppe americane dal Paese o il loro potenziamento. In ogni caso, la presenza di una nuova nuova generazione di candidati farebbe auspicare una stagione nuova e più positiva per l'Afghanistan, sempre più stanco della classe politica attuale, giudicata corrotta dalla popolazione.
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