Cina, il governo vieta di dare ai neonati nomi legati all'Islam

Le autorità hanno distribuito una lista, non ancora completa, con i nomi proibiti
Le autorità hanno distribuito una lista, non ancora completa, con i nomi proibiti
di Rachele Grandinetti
Mercoledì 26 Aprile 2017, 14:18 - Ultimo agg. 27 Aprile, 17:06
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Dopo il divieto di portare la barba e quello di indossare veli che coprono il volto delle donne, arriva una nuova stretta in chiave anti-islamica da parte del governo cinese. Nello Xinjiang, provincia a maggioranza musulmana, non sarà permesso dare ai propri figli nomi legati alla religione islamica. L’obiettivo è limitare la libertà di religione e di espressione della comunità uigura (un'etnia turcofona di religione islamica che vive nel nord-ovest della Cina insieme ai cinesi Han) che da tempo avanza richieste separatiste al governo di Pechino senza ottenere alcun risultato. Anzi. Per il momento, infatti, gli effetti sono stati contrari.

Le autorità cinesi, infatti, hanno distribuito una lista, non ancora completa, con i 12 nomi vietati tra cui Islam, Mecca, Saddam, e ogni nome che alluda ai simboli delle stelle o della mezzaluna (universalmente riconosciuti per la fede musulmana). La violazione della nuova regola comporterà non pochi disagi: il neonato non potrà essere registrato nei documenti familiari e, di conseguenza, non avere accesso ai servizi sociali, sanitari, all’istruzione. La direttrice per la Cina di Human Rights Watch, Sophie Richardson, ha definito queste nuove politiche «una violazione sfacciata delle libertà di credo e di espressione garantite a livello statale e internazionale».
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