Brasile, avvocato italiano ucciso dalla fidanzata: cadavere nascosto in casa per un mese

Brasile, avvocato italiano ucciso dalla fidanzata: cadavere nascosto in casa per un mese
Brasile, avvocato italiano ucciso dalla fidanzata: cadavere nascosto in casa per un mese
Martedì 6 Novembre 2018, 18:27 - Ultimo agg. 7 Novembre, 16:28
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Una donna brasiliana ha confessato alla polizia dello stato di Alagoas, in Brasile, di aver ucciso il suo fidanzato italiano, l'avvocato Carlo Cicchelli, 48 anni, di Torino, con il quale viveva nella città di Maceiò. Lo riporta il sito d'informazione brasiliano G1. La famiglia della vittima non aveva più avuto sue notizie da oltre un mese. Cicchelli aveva conosciuto la donna a Torino e si era trasferito con lei in Brasile nel giugno scorso.



La donna, Cléa Fernanda Máximo, è stata arrestata dalla polizia brasiliana e ha dichiarato di aver ucciso il suo fidanzato almeno un mese fa e di aver tenuto il suo cadavere in casa durante tutto questo tempo. La coppia si era conosciuta l'anno scorso, quando Cléa era la vicina di casa di Cicchelli a Torino. L'avvocato aveva abbandonato la sua carriera ed era andato a vivere con la donna brasiliana, inizialmente in un'altra città italiana, dove aveva aperto un ristorante, secondo quanto riferito dal portale G1. La coppia si era poi trasferita in Brasile a giugno di quest'anno, e l'ultima volta che Cicchelli ha contattato la famiglia era il 25 settembre scorso. Dopo quel giorno, il cellulare della vittima è stato utilizzato solo per inviare messaggi con richieste di denaro ai parenti in Italia. Questi ultimi erano rimasti sorpresi da quei messaggi, e insistevano affinché Cicchelli facesse una videochiamata per confermare che stava bene. Alla fine, Cléa Fernanda Máximo ha ammesso che è stata lei a inviare i messaggi.


Prima di confessare, la donna aveva inventato tre diverse versioni in merito alla scomparsa del fidanzato. All'inizio aveva raccontato che era scomparso e che aveva lasciato il telefono. Nella seconda versione, ha dichiarato che Cicchelli era andato a San Paolo e poi fuggito in Colombia. E nell'ultima, la donna aveva inventato che l'uomo era stato coinvolto in una vicenda con la figlia di un trafficante di Macei, e che aveva bisogno di soldi per fuggire. In tutto, la famiglia di Cicchelli ha inviato 5.000 euro su un conto bancario brasiliano.
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