Alfie, i giudici: «Può tornare a casa, ma non in Italia». Respira autonomamente da ore

«Alfie respira da solo»: i genitori pubblicano foto su Instagram dopo il distacco dei macchinari
«Alfie respira da solo»: i genitori pubblicano foto su Instagram dopo il distacco dei macchinari
di Franca Giansoldati
Martedì 24 Aprile 2018, 08:26 - Ultimo agg. 25 Aprile, 13:57
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Alfie Evans ha respirato senza ventilazione assistita per un totale di oltre «19 ore» da ieri sera. Lo affermano gli attivisti del gruppo di sostegno costituito su Facebook e denominato "Alfies Army", precisando che i familiari si sono recati oggi pomeriggio alla nuova udienza convocata sul caso dal giudice dell'Alta Corte britannica Anthony Hayden a Manchester, nella quale i genitori intendono rilanciare la richiesta di trasferimento del piccolo in Italia.

Alfie «è stato tenuto senza nutrizione per 23 ore. Come questo può essere umano? Dove è la sua dignità?», scrive il padre del bambino, Thomas Evans, in un post sui sociaol. Nel post Evans afferma anche come dopo circa 24 ore dal distacco dei macchinari, Alfie stia
«continuando a lottare per vivere».

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Il giudice. Il giudice dell'Alta Corte britannica Anthony Hayden ha chiesto ai medici dell'ospedale Alder Hey di Liverpool di valutare se consentire che Alfie Evans venga riportato a casa dal padre e dalla madre, mentre non ha fatto alcuna apertura su un trasferimento in Italia. Lo riferiscono reporter britannici presenti all'udienza di oggi a Manchester citati dal Liverpool Echo. Ora s'attende la risposta dell'ospedale. Il giudice ha inoltre criticato alcune persone vicine ai genitori accusandole di dare «false speranze». I medici frenano. I medici britannici dell'Alder Hey Children's Hospital di Liverpool frenano sulla richiesta del giudice Anthony Hayden di valutare se consentire di far tornare Alfie Evans a casa con i genitori dopo il distacco dai macchinari salvavita e la sua inattesa resistenza. «Ci vorranno almeno 3-5 giorni per decidere, comunque al momento è impossibile per l'ostilità» dei manifestanti che protestano dinanzi all'ospedale, ha fatto sapere il team che lo ha in cura. «Abbiamo sinceramente paura», ha poi detto uno dei medici.
 
 


Dopo che nella notte i medici dell'ospedale di Liverpool gli hanno staccato la spina, il bambino ha respirato da solo finché non gli è stato riattaccato l'ossigeno (ma non i macchinari salvavita). Una serie di eventi che hanno convinto il giudice d'appello dell'Alta Corte britannica Anthony Hayden, firmatario nei giorni scorsi del verdetto di via libera a staccare la spina, a fissare una nuova, inattesa udienza. L'udienza è convocata a Manchester per le 16:30 in Italia, come ha annunciato una portavoce. Sono convocati i rappresentanti legali di tutte le parti, inclusa la famiglia e l'ospedale Alder Hey di Liverpool.​ 

I medici frenano. I medici britannici dell'Alder Hey Children's Hospital di Liverpool frenano sulla richiesta del giudice Anthony Hayden di valutare se consentire di far tornare Alfie Evans a casa con i genitori dopo il distacco dai macchinari salvavita e la sua inattesa resistenza. «Ci vorranno almeno 3-5 giorni per decidere, comunque al momento è impossibile per l'ostilità» dei manifestanti che protestano dinanzi all'ospedale, ha fatto sapere il team che lo ha in cura. «Abbiamo sinceramente paura», ha poi detto uno dei medici.


I genitori di Alfie Evans hanno rilanciato la richiesta di trasferimento del loro piccolo da Liverpool a un ospedale italiano. Lo anticipa una portavoce del Christian Legal Centre, che li assiste dal punto di vista legale. Intanto il Cdm, su proposta del Ministro Marco Minniti, ha deliberato il conferimento della cittadinanza italiana ad Alfie.



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Almost 7 hours and he’s still breathing!!! What a true fighter💙💜

Un post condiviso da 💙💜Alfie Evans Official Page💜💙 (@alfiesarmy) in data:


Stamani i genitori hanno pubblicato una foto su Instagram con il piccolo con il capo sulla spalla della madre nella stanza d'ospedale dove ieri sera alle 22, ora inglese, i medici gli avevano staccato la spina, dopo averlo sedato, aspettando che giungesse la morte del bambino: «Ha respitato da solo per 11 ore», l'annuncio. Poi, quattro ore più tardi, l'aggiornamento della mamma Kate James: «Ad Alfie è stato assicurato l'ossigeno e l'acqua! È sorprendente.
Non importa cosa accadrà, ha già dimostrato che i medici si sbagliano». «Dicevano che stava soffrendo e invece non soffre anche senza respiratore», ha detto ancora il padre, aggiungendo che il bimbo non ha avuto neppure acqua o cibo «per sei ore», ma poi è stato idratato dai sanitari. 


La decisione di staccargli la spina era stato un passaggio carico di angoscia per tutti, ma inevitabile visto che non erano valsi nemmeno gli ultimi tentativi del console italiano e del nostro ambasciatore per evitare al bambino la fine dei trattamenti sanitari, in ottemperanza alla cittadinanza italiana che nel frattempo il governo italiano gli aveva concesso dietro il pressing del Vaticano pur di salvarlo.
 

Il papà Thomas «ci ha fatto sapere che Alfie sta andando bene e che aspettano l'intervento diretto del nostro Governo». Lo riferisce Steadfast Onlus, l'organizzazione di cooperazione internazionale che sta seguendo la vicenda del piccolo ricoverato all'Alder Hey Children's Hospital di Liverpool, per una grave malattia neurodegenerativa. In mattinata la presidente dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, Mariella Enoc, aveva dichiarato di aver parlato con l'ambasciatore a Londra Raffaele Trombetta, al quale ha riferito che «l'équipe del Bambino Gesù è allertata e pronta a partire in pochi minuti» e che «il ministro Pinotti si sta attivando per dare l'aereo».
 

«Non rilasceremo alcun bollettino medico per rispetto della privacy di Alfie e della sua famiglia», fa sapere la direzione sanitaria dell'ospedale, dopo aver 'saltato' il previsto aggiornamento informativo annunciato ancora ieri sera per le 7 di stamane. Fonti mediatiche inglesi confermano intanto che ad Alfie viene ora dato l'ossigeno, ma che non è stato riattaccato ai macchinari salvavita.

«Desideriamo rassicurare tutti i pazienti dell'Alder Hey Children Hospital e le loro famiglie che l'ospedale opera come sempre, sebbene vi sia una presenza della polizia, e che nell'ospedale tutto è calmo», ha poi precisato un portavoce, facendo riferimento al dispositivo di sicurezza tuttora in piedi attorno alla struttura per sorvegliare i circa 200 manifestanti che continuano a protestare contro la decisione di staccare la spina ad Alfie e a sostenere i suoi genitori. Quanto al silenzio stampa, il portavoce ha sostenuto che si tratta di «una pratica normale e concordata con tutti i nostri pazienti». «Vi saremo grati - ha quindi concluso rivolgendosi direttamente ai media - se vorrete rispettare questo approccio ed evitare di contattare lo staff ospedaliero o di chiamare il nostro centralino alla ricerca di aggiornamenti». 

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