Usa, agente ferito con un coltello all'aeroporto del Michigan: si indaga per terrorismo

Agenti all'aeroporto di Flint, Michigan. A destra l'agente ferito, Jeff Neville
Agenti all'aeroporto di Flint, Michigan. A destra l'agente ferito, Jeff Neville
Mercoledì 21 Giugno 2017, 16:47 - Ultimo agg. 22 Giugno, 19:11
3 Minuti di Lettura
Momenti di paura al Bishop International Airport di Flint, un centinaio di chilometri da Detroit, in Michigan, dove un uomo ha aggredito un poliziotto alle spalle colpendolo al collo e alla schiena con un lungo coltello. L'assalitore è stato subito neutralizzato ed arrestato grazie al tempestivo intervento delle forze dell'ordine, mentre l'agente colpito è stato ricoverato in condizioni critiche ma stabili. 

«Avete ucciso persone in Siria, Iraq, Afghanistan e stiamo tutti per morire»: è quanto avrebbe detto al momento dell'aggressione Amor Ftouhi, l'uomo di 50 anni che al Bishop International Airport di Flint, in Michigan, ha accoltellato un agente di polizia al grido di 'Allah Akbar'. Una volta bloccato - raccontano gli investigatori - Ftouhi avrebbe chiesto agli agenti perché non lo uccidessero. L'assalitore - é stato confermato - é un cittadino canadese di origine tunisina e residente a Montreal, in Quebec. Sul profilo Facebook dell'uomo si legge che Ftouhi ha lavorato per una compagnia di assicurazioni canadese e ha studiato all'università frequentando la facoltà di Scienze umanistiche e sociali a Tunisi e poi un college in Quebec. Sul social media risultano solo tre amici con cui condivide post in arabo. Prima dell'attacco, l'uomo si sarebbe fermato in uno dei ristoranti dell'aeroporto e poi avrebbe lasciato in un bagno le un borsone e uno zainetto che aveva con sè, uscendo con in mano solo il coltello dell'aggressione.

E poco dopo la polizia canadese ha compiuto un raid in un appartamento nella zona ad est di Montreal dove si trova l'appartamento in cui viveva Amor Ftouhi. Almeno tre persone sono state arrestate e interrogate.

 
 

Lo scalo è intanto rimasto chiuso per ore dopo essere stato evacuato, ma l'emergenza di fatto è terminata subito dopo la cattura del responsabile dell'attacco. L'Fbi ora indaga su quanto accaduto, trattando l'episodio come un «possibile atto di terrorismo» e «mirato».

Anche perché, secondo alcuni testimoni, l'assalitore avrebbe gridato 'Allah Akbar' mentre si avventava sull'agente preso di mira, pronunciando anche altre frasi in lingua araba. Ma al momento non vi è alcuna conferma ufficiale di questa versione.

Terrorismo o non terrorismo, l'allerta rimane comunque altissima in tutti gli aeroporti americani. Del resto dopo i recenti episodi di Londra, Parigi e l'ultimo accaduto alla Gare Centrale di Bruxelles i controlli su tutti gli obiettivi sensibili negli Stati Uniti sono già stati ulteriormente rafforzati. Tutto all'aeroporto internazionale di Flint si è svolto all'improvviso. L'agente Jeff Neville era di guardia nei pressi di una scala mobile e non si è accorto dell'uomo piombatogli alle spalle, non riuscendo ad evitare i colpi sferrati con un coltello da caccia.

I testimoni lo hanno descritto subito dopo in ginocchio e sanguinante mentre gli venivano portati i primi soccorsi.
Poco lontano - raccontano sempre altri testimoni - l'assalitore è stato bloccato e ammanettato. Per terra il coltello utilizzato per l'aggressione. Tutto intorno molti passeggeri impauriti. Nelle ore successive il caos per la cancellazioni di alcuni voli e i numerosi ritardi.​
© RIPRODUZIONE RISERVATA