World Gratitude Day, dire grazie fa bene al corpo e alla mente

World Gratitude Day, dire grazie fa bene al corpo e alla mente
Giovedì 21 Settembre 2017, 16:28
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«Una miccia che accende il cuore», che fa bene al corpo e alla psiche, ma non solo: aumenta la produttività e l'efficienza sul lavoro e migliora le relazioni. Per questo «deve essere coltivata ogni giorno». Parola di esperta. La coach Marina Osnaghi riassume così l'importanza di essere riconoscenti e lo fa nel giorno in cui si festeggia il World Gratitude Day, una ricorrenza nata nel 1965 alle Hawaii per prendere consapevolezza delle cose per le quali vale la pena di dire grazie. Un aspetto che, trascinati dai ritmi della vita moderna, si tende a trascurare.

Sono diversi gli studi scientifici che hanno analizzato i benefici della gratitudine. In occasione della Giornata mondiale, per tracciare un quadro degli effetti positivi che vengono correlati a questo sentimento, 'Espresso Communication' ha condotto uno studio su oltre 60 testate internazionali.

«La gratitudine è uno strumento di auto-motivazione - aggiunge Osnaghi, che è un coach master certified - serbatoio di energia. Più è alta la capacità di essere grati e focalizzati sul positivo, più si alza in maniera esponenziale il senso di fiducia e la nostra possibilità di disegnare un futuro migliore. Il World Gratitute Day ci ricorda che la gratitudine aumenta la forza di fare, pianificare orientare verso il risultato ed è associata a sensazioni di felicità, soddisfazione» e molto altro.

Praticarla, secondo Assunta Corbo, autrice del libro 'Dire, Fare...Ringraziarè, «elimina completamente la tendenza alla lamentela». L'esperta assicura che «ci si può allenare». Uno strumento «semplice e potente» è per esempio «il diario della gratitudine: ci si prende 10 minuti ogni giorno per scrivere 3-5 pensieri di gratitudine sulla giornata». Diventerà, garantisce, «una pratica irrinunciabile: il nostro cervello si abitua a notare le cose per cui essere grati». La celebre conduttrice tv statunitense Oprah Winfrey ne è una sostenitrice e la definisce un'azione che procura felicità. Sentimento che gioca un ruolo anche nella carriera. (segue)

Se il 'Washington Post' riporta scoperte del ricercatore Robert Emmons dell'University of California che configurano la gratitudine come pratica in grado di ridurre i livelli di cortisolo, ormone dello stress, del 23% e i sintomi di infiammazione nei pazienti con insufficienza cardiaca del 7%, oltre a esaltare il suo effetto antidepressivo, antipertensivo e amico del sonno, l'Huffington Post cita studi pubblicati sul 'The Journal of Psychology e lavori firmati da Blaire e Rita Justice dell'University of Texas Health Science Centre, che invece attestano benefici fisici e psicosociali in particolare su salute, umore e legami. Lunga anche la lista dei punti a favore individuati dagli esperti dell'University of Birmingham: meno errori di giudizio, maggiore fiducia in se stessi, e altri potenziali benefici che vanno da un migliore approccio al lavoro alla riduzione della sofferenza fisica, senza tralasciare l'effetto longevità.

Nell'ode alla gratitudine - favorisce la conciliazione in momenti di conflitto, aiuta a provare emozioni positive e costruire forti relazioni, con effetti sulla carriera e la quotidianità - si aggiunge la voce di 'Forbes' che cita lo studio di 'Bersin&Associates' secondo cui le aziende che «eccellono nel riconoscimento dei lavoratori» sono 12 volte più propense a ottenere risultati rilevanti di business. Tanto che alcune realtà americane festeggiano la Co-workers Gratitude Week. 

Fra i personaggi che credono in questi precetti Jeff Weiner, Ceo di Linkedin, che considera la gratitudine un catalizzatore per la felicità dei manager, tanto da aver cambiato la tipologia dei suoi meeting di lavoro in modo da stimolare questo processo. Con il conforto della scienza: secondo uno studio condotto da ricercatori della Wharton School dell'University of Pennsylvania, i manager che dicono grazie alle persone con cui collaborano riscontrano una maggiore motivazione.

Come fare allora per diventare campioni di gratitudine? Coach Osnaghi dispensa 7 consigli: prenditi il tempo per essere grato (5 minuti per pensare a qualcosa o qualcuno da ringraziare); coltiva l'arte delle liste positive, elenco da compilare alla sera con cose accedute nella giornata, da un lato quelle positive e dall'altro quelle che potevano andare meglio; scrivi e rileggi il diario della tua felicità (un quadernetto tascabile che abbia copertina e consistenza piacevoli), seguendo i consigli del padre della psicologia positiva Tal Ben Shahar nella sua 'Pursuit of Happyness'; yoga time per essere grati, un semplice esercizio da praticare la sera prima di dormire sdraiati comodamente a letto («inspirando e pensando complessivamente al tuo corpo, dì 'ti amò verso te stesso. Espirando dì 'graziè pensando a una parte del corpo specifica, per aver lavorato e funzionato per te»).

E ancora: l'inventario delle buone cose, da fare una volta a settimana, da soli o anche a tavola, con figli e coniuge come se fosse un gioco («Cosa hai fatto di piacevole questa settimana? Cosa ti rende fortunato? Cosa è andato a buon fine?»); sii grato per il successo (come gli attori nella notte degli Oscar, «alla fine di un progetto ringrazia il collaboratore che ti ha aiutato, il gruppo che ti ha assistito, te stesso per essere arrivato fino in fondo»); ringrazia a parole, ogni volta che puoi, con sincerità.
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