Ferragosto di paura nel Molise:
​40 scosse di terremoto in tre giorni

Ferragosto di paura nel Molise: 40 scosse di terremoto in tre giorni
di Mariagiovanna Capone
Venerdì 17 Agosto 2018, 07:30 - Ultimo agg. 18:30
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È un agosto tormentato in Molise. Dopo la forte scossa di martedì notte, ieri alle 20.19 un terremoto di forte intensità ha coinvolto di nuovo la regione. L'evento sismico ha avuto come epicentro la provincia di Campobasso, a 4 chilometri a sud est dal comuni di Montecilfone, per i sismologi dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma la magnitudo è di 5.2 (ma il valore potrebbe subire una variazione durante il ricalcolo) mentre la profondità è di circa 9 chilometri. E in serata,alle 22.22, un'altra scossa intensa di magnitudo 5.0.

 
Una scossa avvertita con forte intensità oltre che dagli abitanti di Montecilfone, anche quelli di Guglionesi, Larino, Tavenna dove in tanti si sono riversati in strada. Paura anche a Campomarino dove in tanti sono scesi in strada così come a Termoli, affollata di turisti, dove la scossa è stata avvertita distintamente e ci sono stati anche dei malori dovuti alla paura. A Campomarino non si segnalano danni, mentre a Palata secondo una prima ricognizione, ci sarebbero crepe nei muri interni alle abitazioni la cui entità sarà valutata nelle prossime ore dai tecnici della Protezione civile del Molise. A Guardialfiera è crollato il muro di un'abitazione in fase di ristrutturazione, lesionata dal sisma del 2002. Ad Acquaviva Collecroce piccoli crolli tra cui un lampione della pubblica illuminazione, con il sindaco Francesco Trolio che su Facebook ha annunciato l'apertura del campo sportivo per la notte e lancia l'appello: «Ho necessità urgente di tecnici per stimare le lesioni». La centrale operativa dei vigili del fuoco sempre tramite i social fanno sapere che a Montecilfone «al momento non sono pervenute richieste di soccorso, né segnalazioni di crolli. Le squadre uscite in ricognizione hanno riscontrato per ora solo la caduta di alcuni cornicioni».
 
Dopo la scossa principale delle 20.19, per oltre un'ora c'è stato uno sciame sismico con almeno venti scosse di intensità inferiore, compresa tra 3.5 e 1.6, con profondità tra i 7 e 14 chilometri ed epicentro sempre nella provincia di Campobasso, tra Montecilfone, Palata, Guardialfiera, Larino, San Giacomo degli Schiavoni, Guglionesi. Il più intenso alle 21.28 a 4 chilometri sud est da Palata di magnitudo 3.5. Da martedì, quando è stata registrata una scossa di magnitudo 4.6 poco prima della mezzanotte di ferragosto tra i comuni di Palata e Montecilfone, in totale ci sono state 40 scosse di intensità variabili tutte nella provincia di Campobasso.



E proprio come martedì notte, il sisma è stato avvertito in un'ampia area che comprende molte regioni del Centro Sud Italia, in particolare in Puglia, Abruzzo e Campania. A Napoli alcuni abitanti di Fuorigrotta, Vomero e Colli Aminei sono scesi in strada spaventati. Una paura che ha contagiato anche gli abitanti dell'area vesuviana poiché intorno alle 13.14 c'era stato un terremoto di magnitudo 2.2 registrato dalla sala sismica dell'Osservatorio vesuviano con epicentro l'area del gran cono del Vesuvio.

Sulla base delle primissime rilevazioni, il presidente dell'Ingv Carlo Doglioni afferma che i terremoti di queste ore abbiano origine dalla stessa faglia del sisma che colpì il comune molisano 16 anni fa definendolo «un terremoto molto simile in termini di natura a quello di San Giuliano di Puglia del 2002». «La localizzazione - ha poi proseguito Doglioni - è leggermente più a nord dell'evento del 14 agosto, 4 chilometri a sud est di Montecilfone secondo i primi rilievi ma indicativamente i due eventi hanno la stessa origine geodinamica e la stessa profondità».

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