Tragico sabato sera sulle strade: morti altri due ragazzi

Un'immagine della tragedia
Un'immagine della tragedia
di Attilio Palma
Domenica 20 Agosto 2017, 08:58 - Ultimo agg. 21 Agosto, 14:11
4 Minuti di Lettura

[FIRMA]<HS>
[/FIRMA]Un altro sabato sera funesto. Due giovani vite spezzate e altre famiglie distrutte dal dolore. Lo scontro frontale al rientro a casa, un’auto che cade giù nella scarpata e prende fuoco, un corpo carbonizzato, l’amica sbalzata dall’abitacolo. Un inferno dopo una serata di divertimento. Una strage infinita.
È di due morti e tre feriti il bilancio del drammatico incidente avvenuto nella notte tra sabato e domenica sulla Gallipoli-Leuca (la statale 274) in un tratto in rettilineo all’altezza dello svincolo per Taviano-Matino situato poco più in là, in curva. Un pezzo di statale molto traffico, vicino alla costa e a ridosso dei più importanti locali del versante jonico.
Le vittime sono Ivan De Blasi, 23 anni di Matino, e Jasmine Giselle Cherre Quintero, anche lei 23 anni, originaria dell’Equador e residente a Gagliano del Capo.
La tragedia alle 2.30, nel cuore della notte: lì non c’è più il guardrail, si viaggia senza “protezione” tra le due carreggiate. La ricostruzione è dei carabinieri: una fiammante Porsche 911 guidata da L.V., 38enne, imprenditore nel settore farmaceutico di Zollino (accanto a lui sedeva S.P., 24enne di Lecce), viaggiava in direzione Gallipoli, e avrebbe invaso, per circostanze tutte da chiarire, la corsia opposta. A velocità sostenuta, secondo i carabinieri.
Una manovra che avrebbe causato, in quel punto, il violentissimo impatto frontale con una Toyota Yaris vecchio modello condotta da De Blasi (il mezzo era intestato alla madre) e all’interno della quale si trovavano l’amico Luigi Ruberti 28enne - rimasto ferito - con la fidanzata di quest’ultimo, la 23enne sudamericana che ha perso la vita.
Dopo l’urto la Porsche si è girata due volte su se’ stessa, senza ribaltarsi, rimanendo immobile al centro della carreggiata. La Yaris èvolata da circa cinque metri d’altezza oltre il guardrail giù verso la complanare. Un salto sulla parete scoscesa che regge la superstrada tra la vegetazione e con la Toyota ridotta ad un ammasso di lamiere. La giovane ecuadoregna e il fidanzato sono stati sbalzati all’esterno, mentre De Blasi, probabilmente già morto, è rimasto intrappolato dentro ciò che era rimasto dell’abitacolo che ha preso fuoco. Le fiamme hanno avvolto il mezzo nel giro di pochi minuti e non hanno lasciato scampo al giovane.La ragazza è morta a causa delle lesioni alla testa dovute probabilmente alla caduta sull’asfalto o in precedenza nel momento dell’espulsione dal veicolo. Vano ogni tentativo disperato di rianimarla. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare alcune ore per recuperarne i resti carbonizzati del povero conducente. Scene drammatiche tra ambulanze, sirene e medici a squarciare la notte d’agosto.
Fatti e dinamica sono stati ricostruiti dagli uomini della locale stazione diretti dal maresciallo Massimo Di Maio insieme con i colleghi del Norm della compagnia di Casarano guidata dal capitano Cosimo Clemente Errico.
Le salme sono state trasferite nella camera mortuaria dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce in attesa dell’ispezione cadaverica che sarà eseguita nelle prossime ore dal medico legale. Ruberti, salvatosi miracolosamente, ha riportato la frattura di una costola e se la caverà in una trentina di giorni. E’ ricoverato presso l’ospedale del capoluogo. Al Sacro Cuore di Gallipoli sono stati medicati l’imprenditore (risultato negativo agli accertamenti per verificare l’uso di alcool e droghe) e la passeggera della Porsche. Il primo ha rimediato la frattura del polso ed è ricoverato in ospedale. Praticamente illesa, invece, la ragazza che era a bordo con lui.
La statale 274 è stata interdetta al traffico per un paio d’ore: bloccata in entrambe le direzione in un punto particolarmente trafficato. Le indagini sono coordinate dal magistrato di turno Carmen Ruggiero che valuterà, insieme ai militari che hanno eseguito i rilievi del caso, l’esatta dinamica dell’incidente. Come sono andate le cose, la velocità, eventuali responsabilità.
L’imprenditore alla guida della Porsche 911 è ora indagato per omicidio stradale: è un atto dovuto in attesa di chiarire la drammatica vicenda. Quel tratto di strada senza guardrail di protezione è stato teatro in passato di altri gravi incidenti. Un’ecatombe terribile con i ragazzi che, purtroppo, la fanno da padrone in queste statistiche. D’estate, soprattutto, quando le auto, nel cuore della notte, si moltiplicano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA