Stuprate a Firenze, i commenti choc
su Facebook: «Se la sono cercata»

Stuprate a Firenze, i commenti choc su Facebook: "Se la sono cercata"
Stuprate a Firenze, i commenti choc su Facebook: "Se la sono cercata"
Sabato 9 Settembre 2017, 16:21 - Ultimo agg. 16:44
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Sui social i commenti sono pieni di odio per le presunte vittime degli stupri a Firenze. Il caso vede indagati due carabinieri per violenza sessuale. Le giovani studentesse sarebbero colpevoli di aver peccato di ingenuità, di aver irretito i due appartenenti all'Arma o, nel peggiore dei casi, di essersela andata a cercare, perché "se non vuoi andarci a letto, sulla macchina dei militari non ci sali".



La giuria del web, insomma, ha già emesso il verdetto: le ragazze - e "non dimenticate che sono americane e gli americani sono famosi per il vittimismo" - sono le colpevoli e saranno loro a doversi discolpare agli occhi degli italiani e degli inquirenti. Tanta, tantissima solidarietà invece per gli indagati, per molti "innocenti a prescindere".

E fra le notizie trapelate finora dalle indagini in pieno svolgimento, più che colpire il fatto che siano stati trovati dei riscontri al racconto delle due ragazze - fra cui le immagini di alcune telecamere di sorveglianza che testimonierebbero l'effettiva presenza delle giovani sulla macchina dei carabinieri -, i lettori sembrano concentrarsi sul particolare dell'assicurazione contro lo stupro stipulata dalle ragazze. Un'assicurazione che, sempre secondo la giuria popolare online, certificherebbe senza ombra di dubbio la colpevolezza delle americane: "Hanno inventato tutto - sentenziano - per prendersi i soldi". E poco importa che questo tipo di assicurazioni - che riguardano ogni aspetto e ogni eventualità medica - siano pressoché la prassi per gli stranieri che risiedono in Italia per un periodo medio-lungo. Come del resto ha spiegato l'avvocato di una delle due giovani.

Ma non c'è solo l'analisi minuziosa delle indagini. C'è infatti anche chi si spinge più in là, magari vestendo i panni del medico che le ha prese in carico per gli accertamenti clinici: "Se non ci sono lesioni la violenza non c'è stata", azzarda qualcuno, che evidentemente ha già il quadro chiaro pur non avendo in mano gli atti. Fra gli esperti e i giudici, colpisce come siano tante le donne che non mostrano alcun tipo di compassione, ma che invece rincarano la dose nei 'commenti tecnici' al caso: "Saranno state loro a fare le zoccole", l'opinione più diffusa.

Nel mezzo, una minoranza che ricorda - o almeno prova a far ricordare - come in Italia siano previsti tre gradi di giudizio per gli imputati, "di qualsiasi colore siano" aggiungono riferendosi ai recenti fatti di Rimini, che investigatori e scientifica sarebbero forse gli unici a dover indagare sul complesso caso e che le presunte vittime siano da tutelare e proteggere fino a prova contraria. Una minoranza che purtroppo sembra avere la peggio, persa irrimediabilmente in quel girone infernale di commenti su Facebook e Twitter dove tutti diventano esperti di tutto, sostituendosi spesso e volentieri a inquirenti e tribunali.
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