Roma, studente americano morto nel Tevere, clochard rinviato a giudizio

Massimo Galioto e Beau Solomon
Massimo Galioto e Beau Solomon
Martedì 20 Febbraio 2018, 13:56 - Ultimo agg. 23:09
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Il gup di Roma ha rinviato a giudizio Massimo Galioto, il clochard di 41 anni accusato di aver spinto nel Tevere Beau Solomon, studente americano di 19 anni, poi morto per annegamento. Il fatto avvenne il 30 giugno del 2016: Galioto è accusato di omicidio preterintenzionale, il giudice ha fissato il processo al prossimo 8 maggio davanti ai giudici della terza corte d'assise. Secondo l'accusa quella notte l'imputato avrebbe avuto un violento litigio con lo studente della John Cabot University, giunto sulla banchina del Tevere, a poca distanza dall'isola Tiberina, ubriaco. Galioto lo avrebbe spintonato, dandogli due calci e scaraventandolo nel fiume. Il clochard fu arrestato il 7 luglio del 2016 per omicidio volontario ma ha sempre respinto le accuse tirando in ballo, invece, la sua fidanzata Alessia Pennacchioli che su quanto avvenuto ha fornito versioni diverse.
 

 


«Ci aspettavamo il rinvio a giudizio ma siamo sufficientemente tranquilli - ha detto l'avvocato Michele Vincelli, difensore dell'imputato - Non credo proprio che ci possano essere elementi per condannarlo. La Pennacchioli è stata sentita otto volte, vorrà dire che la sentiremo in aula per l'ennesima volta». Dal canto suo l'avvocato di parte civile, Giuseppe Zalanda, ha commentato al decisione del gup Anna Maria Gavone affermando che «la famiglia di Beau Solomon ha fiducia nella giustizia affinchè sia individuato il responsabile. A noi interessa accertare la verità, abbiamo letto gli atti e siamo convinti che l'imputazione sia fondata. Non c'erano elementi per non disporre il rinvio a giudizio. Galioto forse non voleva uccidere il ragazzo, ma, dopo la lite, lo ha spinto. La morte probabilmente non era voluta ma non ha fatto nulla per salvare quel ragazzo». 

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