Ma la meticolosa attività di ricostruzione degli eventi, operata dai carabinieri e dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minori, Antonio Sangermano, hanno consentito di far luce su questa brutta storia che vede come protagonisti giovanissimi livornesi.
I due ragazzi, infatti, non erano soli quella sera, eppure la raccolta delle testimonianze, di nevralgica importanza per le indagini, è stata tutt'altro che agevole per gli inquirenti, costretti a dover far breccia nei meccanismi di “autoprotezione” della comitiva. L'epilogo della vicenda ha visto il ragazzo, peraltro già destinatario di altre misure, alla custodia cautelare presso un istituto penale per minorenni. Dovrà ora difendersi dall'accusa di lesioni gravissime.