Ancora molto, quindi, c’è da fare e i testi giunti in Cdm non sono che il punto di partenza.
Ma ieri è emerso chiaramente che la neo ministra Fedeli farà sentire la sua voce: la titolare di viale Trastevere infatti, nominata da poche settimane, è riuscita a dettare l’agenda dei lavori dando la sua impronta all’intera discussione. Non senza scontrarsi con i colleghi con cui non sono mancati confronti anche dai toni accesi: innanzitutto sul tema dell’educazione di genere che la ministra avrebbe voluto portare nelle classi da zero a sei anni. Quindi in nidi e materne. Incrociando il veto del titolare della Farnesina, Angelino Alfano. Dopo il duello con il ministro degli Esteri, la Fedeli ha posto il suo veto alla richiesta del ministro della giustizia Orlando di abolire le bocciature nella scuola elementare. Una novità non gradita alla ministra all’Istruzione. È invece scomparsa la possibilità, prevista nella delega sulla valutazione, di abolire alle scuole medie i voti numerici voluti nel 2008 dall’allora ministra Gelmini e sostituirli con le lettere: A, il massimo dei voti, B, C, D ed E. La norma è stata cancellata e, per le medie, resta solo la revisione dell’esame conclusivo del primo ciclo.